Il canone RAI è in bolletta della luce dal 2016, ossia da quando il legislatore ha introdotto la presunzione secondo cui chi è intestatario di utenza elettrica domestica residenziale (tipo D2) si considera anche possessore di televisore in casa.
L’unico modo per sottrarsi all’addebito è quello da inviare, sotto la propria responsabilità, all’Agenzia delle Entrate una dichiarazione sostitutiva di non detenzione della TV.
Il canone Rai in fattura
Dal 2016, dunque, nella bolletta luce, tra le voci di costo, si trova anche quella dedicata al canone RAI.
La voce dedicata al canone è distaccata da quella riferita alla della luce. Il cittadino potrebbe decidere anche di versare la sola quota energia senza pagare il canone (vedi anche Canone Rai in bolletta: chi non paga rischia l’interruzione del servizio o la luce non può essere tagliata?).
Ma in tal caso, il cittadino, è da considerarsi moroso verso il fisco o verso il fornitore dell’energia?
Il canone è una tassa
Il canone RAI è a tutti gli effetti una tassa sul possesso della TV che finisce nelle casse dello Stato. Dunque, chi omette di pagare la quota del canone addebitato in bolletta luce, diventa evasore verso il fisco e non moroso verso il fornitore dell’energia.
Chi evade la tassa rischia un’ammenda che può arrivare a 540 euro, ossia 6 volte l’importo del canone stesso.
Attenzione anche alla dichiarazione sostitutiva di non detenzione inviata all’Agenzia delle Entrate. La falsità di quanto eventualmente dichiarato rende applicabile gli art. 75 e 76 del DPR n. 445 del 2000, ai sensi dei quali chiunque rilascia dichiarazioni non vere, forma atti falsi o ne fa uso è punito ai sensi del codice penale e delle leggi speciali in materia, nonché decade dai benefici eventualmente concessi.
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