In un periodo storico contraddistinto da inflazione crescente e rincari energetici che mettono in difficoltà molte famiglie italiane, il tema della tutela della prima casa diventa centrale nel dibattito politico.
La casa, infatti, rappresenta non solo un rifugio fisico ma anche un punto fermo nella vita di ogni famiglia, un diritto fondamentale che non dovrebbe mai essere messo a rischio da difficoltà economiche temporanee o limitate.
Troppo spesso, invece, negli ultimi anni, abbiamo assistito al dramma di famiglie che, per debiti relativamente modesti legati alle bollette condominiali, hanno perso l’abitazione principale con conseguenze sociali ed economiche devastanti.
Proprio per porre rimedio a questo problema è stato recentemente approvato dalla Commissione Attività Produttive della Camera un importante emendamento al Decreto Legge Bollette che riguarda il mancato pagamento di bollette condominiali (DL 202/2024).
DL bollette. Cosa cambia per chi non paga nel condominio
L’emendamento, presentato dal deputato Silvio Giovine di Fratelli d’Italia, introduce una disposizione di grande rilevanza sociale.
La prima casa non sarà più pignorabile per debiti legati al mancato pagamento delle bollette energetiche condominiali:
- se tali debiti sono inferiori ai 5.000 euro,
- se l’abitazione rappresenta l’unico immobile posseduto dal debitore, considerato soggetto vulnerabile,
- se il proprietario vi abbia fissato la propria residenza anagrafica.
Inoltre non si deve trattare di un immobile di lusso. Il riferimento è alle categorie catastali A1, A8 e A9.
Attenzione però, va tuttavia precisato che, sebbene la nuova norma sulle bollette condominiali impedisca il pignoramento della prima casa per determinati soggetti vulnerabili, essa non esclude altre forme di tutela per i creditori.
In particolare per il condominio rimane infatti possibile iscrivere un’ipoteca giudiziale sull’immobile, come chiaramente stabilito dall’articolo 2818 del Codice Civile, che consente di tutelare il credito attraverso l’iscrizione di ipoteca sulla base di una sentenza o di altri provvedimenti giudiziali riconosciuti dalla legge.
Chi sono i clienti vulnerabili?
Come spiegato sul portale ARERA,
Sono considerati clienti vulnerabili i clienti domestici che si trovano in almeno una delle seguenti condizioni:
- hanno un’età superiore a 75 anni;
- si trovano in condizioni economicamente svantaggiate (ad esempio, percettori di bonus);
- sono soggetti con disabilità ai sensi dell’articolo 3 della legge 104/92;
- l’utenza serve una abitazione di emergenza a seguito di eventi calamitosi;
- l’utenza si trova in un’isola minore non interconnessa.
La novità del DL bollette che dovrà essere approvata in via definitiva riguarda proprio i suddetti soggetti.
L’obiettivo dell’emendamento
L’emendamento approvato punta a garantire una protezione concreta ai cittadini vulnerabili, impedendo esecuzioni immobiliari che frequentemente si sono concluse con aste giudiziarie e la vendita delle abitazioni a prezzi irrisori.
Si tratta di una situazione nella quale tutti escono perdenti: da un lato le famiglie, che si trovano private della propria abitazione, e dall’altro i condomini in regola, costretti a coprire economicamente i debiti non saldati.
Questa misura legislativa, inoltre, pone parziale rimedio a un contrasto normativo evidente: mentre l’Agenzia delle Entrate non può pignorare la prima casa per debiti inferiori ai 120.000 euro, fino a oggi bastava un debito condominiale molto inferiore per avviare una procedura che poteva sfociare nella vendita della casa stessa.
Con l’approvazione di questa norma, il legislatore ha dunque voluto affermare chiaramente un principio fondamentale e imprescindibile di equità sociale e giustizia: nessuno deve rischiare di perdere la propria abitazione principale per cifre modeste. Anche se comunque un debito poco superiore a 5.000 euro potrebbe portare comunque al pignoramento.
Dunque, secondo noi di Investire Oggi si poteva fare molto di più, visto che parliamo della unica e sola casa di abitazione.
Si ricorda che anche per le forniture condominiali c’è il bonus bollette.
In conclusione, l’emendamento al DL Bollette rappresenta un importante passo avanti nella tutela delle famiglie italiane più esposte economicamente, evitando il dramma delle esecuzioni immobiliari per debiti energetici minori.
Un segnale forte, chiaro e concreto verso una società più equa e attenta ai bisogni delle persone.
Riassumendo.
- Contesto economico-sociale: inflazione e rincari energetici stanno mettendo molte famiglie italiane in difficoltà economica, rendendo fondamentale la tutela della prima casa.
- Contenuto dell’emendamento: è stato approvato un emendamento al DL Bollette che impedisce il pignoramento della prima casa se il debito per bollette condominiali non pagate è inferiore a 5.000 euro, l’immobile è l’unica proprietà del debitore vulnerabile e coincide con la sua residenza anagrafica, purché non appartenga alle categorie catastali di lusso (A1, A8, A9).
- Forme alternative di tutela per i creditori: l’emendamento non elimina la possibilità per il condominio di tutelarsi attraverso l’iscrizione di un’ipoteca giudiziale, secondo quanto previsto dall’articolo 2818 del Codice Civile.
- Definizione di “clienti vulnerabili”: sono vulnerabili le persone economicamente svantaggiate, anziani sopra i 75 anni, soggetti con disabilità, coloro che abitano in emergenza post-calamità e i residenti in isole minori non interconnesse.
- Obiettivo della normativa: la legge punta a evitare aste giudiziarie e vendite a prezzi irrisori delle abitazioni, proteggendo famiglie già in difficoltà e affermando il principio di equità sociale per evitare drammi umani dovuti a debiti modesti.