Una buona notizia ha fatto capolino per le famiglie italiane nella Legge di Bilancio. E riguarda uno dei principali problemi che gli italiani stanno vivendo in questi mesi di terribile crisi economica, cioè l’aumento delle bollette energetiche. Luce e gas sono a livelli record come prezzo e le famiglie italiane se ne stanno accorgendo mese dopo mese con l’arrivo delle bollette sui consumi e si cerca di risparmiare sui consumi con mille espedienti. Nonostante i critici contestino apertamente la manovra del Governo Meloni, etichettandola com’è indirizzata ai ricchi e con poche misure per quelli che ricchi non sono, ci sono buone notizie per tutti. L’estensione del bonus sociale finisce con il diventare una valida opportunità per le famiglie che prima ne erano escluse. Una possibilità concreta di avere bollette di luce e gas profondamente scontate.
Il quesito del nostro lettore
“Buonasera, volevo alcune informazioni riguardo al bonus sociale su luce e gas. La mia famiglia composta da me, mia moglie e i nostri due figli, non ha mai goduto di alcuna agevolazione sulle bollette. Paghiamo sempre fino all’ultimo centesimo, e ormai da mesi stiamo pagando più del doppio rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Adesso che è arrivato l’inverno e che quindi il consumo del gas aumenterà esponenzialmente nella nostra casa, sono seriamente preoccupato per le future bollette. Ho sentito dire però che il Governo Meloni ha aperto il bonus sociale anche a chi, prima di oggi, non ne aveva diritto. Conosco amici che grazie al bonus sociale in questi anni non hanno praticamente, pagato il gas. E hanno sconti sulla luce a tal punto che alcune bollette erano soltanto pari a 18 euro. Cioè pari al canone RAI. Con invidia ho sempre visto questi pagamenti di questi amici. Adesso con le novità del Governo, non è che per caso in questi sconti ci posso rientrare anche io? E se sì, come funziona il bonus? Dovrei presentare domanda e se sì quanto potrò ottenere di sconto sulle bollette?
Bonus sociale bollette, come funziona?
Il bonus sociale è una misura da diversi anni in vigore che consente alle famiglie a basso reddito di godere di un lauto sconto sia sul gas che sulla luce. Quindi, il Governo Meloni non ha fatto niente di nuovo sul bonus sociale perché non è una sua iniziativa, ma è soltanto l’estensione di questo bonus a una platea più numerosa. In parole povere viene alzato il tetto dell’ISEE per poter godere di questo sconto. Infatti il bonus sociale era e resta collegato alla Dichiarazione sostitutiva unica (DSU) che ogni famiglia in genere presenta a gennaio per ottenere l’ISEE. Da anni ormai non è nemmeno necessario presentare domanda per avere il bonus sociale sulle bollette. Basta infatti presentare la DSU e ottenere così l’ISEE. In automatico, tramite l’incrocio delle banche dati, i fornitori applicano questi sconti ai diretti interessati.
Bonus sociale 2023, si cambia, dentro anche le famiglie che prima ne erano escluse
Disagio economico e quindi basso reddito collegato all’ISEE, questo ciò che è alla base dell’assegnazione o meno a una determinata famiglia del bonus sociale sulle bollette energetiche. E nella legge di Stabilità dell’attuale esecutivo, lo sconto in bolletta per le famiglie si estende a chi ha un ISEE fino a 15.000 euro. Il vecchio tetto era fissato a 12.000 euro. I clienti di energia elettrica e gas che adesso vengono considerati in condizioni di difficoltà tale da godere dell’aiuto, saranno molte di più. E viene confermato pure il rafforzamento dello sconto, perché come nel trimestre precedente questo sconto sarà più elevato e cospicuo. Il nostro lettore che dice di non aver mai goduto di questa agevolazione, potrebbe rientrarvi. Non conoscendo i suoi redditi, e di conseguenza non sapendo che ISEE ha la sua famiglia, è evidente che se è sotto i 15.000 euro potrebbe ottenere questo aiuto. Sempre che si doti di un ISEE in corso di validità per il 2023.
L’ISEE che serve per il bonus sociale sulle bollette dell’energia elettrica e del gas metano
I motivi per cui il nostro lettore non ha ricevuto mai un aiuto come questo, possono essere diversi. Avendo dei figli possiamo ipotizzare che abbia presentato la DSU per poter ottenere l’assegno unico e universale sui figli a carico sotto i 21 anni. Ma è solo una ipotesi, perché nella lettera il lettore non ci dice l’età dei figli, i suoi redditi o se ha un ISEE in corso di validità. Se ne avesse uno del 2022, allora il mancato bonus sociale dipende senza dubbio dalla soglia che evidentemente superava i 12.000 euro. Adesso che il tetto è salito a 15.000, se il lettore è al di sotto, potrebbe entrare nel programma di agevolazione. Se invece non ha presentato la DSU lo scorso anno, allora il bonus sociale non è stato percepito proprio per carenza di questa certificazione. Per il 2023 occorre quindi munirsi di un ISEE in corso di validità. E servono i redditi e i patrimoni di tutti i componenti il nucleo familiare relativi all’anno di imposta 2021. E sarà in base a questo ISEE che gli interessati dovranno verificare se hanno o meno diritto al bonus. Non bisognerà guardare all’ISEE di quest’anno, che tra l’altro scade il 31 dicembre prossimo e che riguarda l’anno di imposta precedente, ovvero il 2020.
Come si richiede l’ISEE
Per ottenere l’ISEE bisogna passare dalla DSU. La Dichiarazione sostitutiva unica deve essere presentata telematicamente all’INPS. Ci si può rivolgere a un Patronato o a un CAF (ma anche commercialisti e consulenti abilitati). Bisogna presentare all’INPS il proprio documento di riconoscimento, le tessere sanitarie dei componenti il nucleo familiare e una serie di documenti come il 730/2022 (o il modello Redditi PF o le Certificazioni Uniche dei datori di lavoro), il saldo e la giacenza media di conti correnti, libretti di risparmio, carte di credito e debito. Servono anche i libretti dei veicoli di proprietà di ciascun componente il nucleo familiare e le eventuali visure catastali degli immobili di proprietà del nucleo familiare o l’eventuale contratto di affitto regolarmente registrato. Tutti documenti che possono essere eliminati se si provvede a presentare la DSU con le proprie credenziali di accesso ai servizi digitali dell’INPS. In questo caso, autenticandosi tramite SPID, CIE o CNS, il dichiarante dovrà solo inserire i dati delle tessere sanitarie dei componenti maggiorenni del nucleo familiare (il numero identificativo della tessera e la data di scadenza). Tutti i dati che servono, dalle dotazioni bancarie e postali ai redditi, sono già precaricati nella versione precompilata della DSU per ottenere l’ISEE.