Un vero e proprio incubo per gli italiani. Il mercato libero dell’energia e, di conseguenza, le tariffe delle bollette luce e gas assomigliano sempre a una giungla in cui il consumatore non può che perdere l’orientamento e, di fatto, trovarsi a pagare più di quanto sarebbe giusto, anche nelle difficili condizioni attuali dovute alla guerra in Ucraina.
Gli italiani sono sempre più in balia del libero mercato dopo che il Consiglio di Stato, nel mese di dicembre, ha sospeso tutti i provvedimenti dell’Antitrust contro gli incrementi indiscriminati delle tariffe.
Come orientarsi all’interno di questa selva? Come fare per pagare il giusto nelle bollette luce e gas, alla luce della crisi energetica che stiamo vivendo? Conviene tornare al mercato tutelato?
Le nuove regole del mercato libero: quanto incidono sulle bollette luce e gas?
Dopo la pronuncia del Consiglio di Stato contro i provvedimenti dell’Autorità, è arrivato il decreto Milleproroghe del governo Meloni che di fatto ha dato il via libera a tutti gli adeguamenti (cioè: aumenti nelle bollette luce e gas) purché siano comunicati soltanto alla scadenza delle condizioni economiche previste dai contratti. Gli italiani stanno già iniziando a ricevere comunicazioni relative agli incrementi delle tariffe.
Ma qual è la situazione attuale? Nel 2022, coloro che avevano sottoscritto un contratto di libero mercato hanno risparmiato rispetto a coloro che si trovavano nel mercato di maggior tutela. Si tratta di coloro che avevano un contratto a prezzo fisso, magari sottoscritto precedentemente lo scoppio della guerra in Ucraina. In questo modo, molti consumatori hanno risparmiato circa il 40% sulle bollette.
Il problema è che tali contratti stanno andando in scadenza e le nuove proposte da parte dei fornitori presentano aumenti anche di 3 o 4 volte superiori.
Come si stanno muovendo le aziende che forniscono energia? Come orientarsi?
Come già detto, il mercato libero delle tariffe delle bollette luce e gas si presenta come una selva. Le aziende fornitrici si stanno muovendo in direzioni diverse, suscitando disorientamento.
Enel, Iren e A2a hanno deciso di continuare a proporre ai clienti contratti a prezzo fisso, ma le tariffe risultano enormemente più alte. Acea e Eni, invece, hanno optato per un’altra strategia: la sospensione di ogni tipologia di contratto a prezzo fisso e offerte soltanto con prezzo variabile. Al momento sembrerebbero i più convincenti, ma c’è da dire che il mercato del gas è particolarmente volatile, e la guerra in Ucraina rappresenta ancora una grande incognita. Dunque, il rischio resta molto elevato.Sembra quasi che il consumatore partecipi a una sorta di gioco d’azzardo, un gioco particolarmente rischioso.
Conviene passare al Servizio di Maggior Tutela?
Come orientarsi con le bollette luce e gas? La domanda che occorre porsi è se conviene sottoscrivere un contratto nel libero mercato, e nel caso se a prezzo fisso o variabile, oppure tornare al mercato tutelato. La risposta non è semplicissima, ma alcuni dati permettono di orientarsi. Un consumatore può decidere di sottoscrivere un contratto a prezzo variabile e spenderebbe, nel primo trimestre 2023, circa 290 euro. Si tratta di un prezzo inferiore a quello del mercato tutelato, che si aggirerebbe intorno ai 360 euro. Il problema è che le bollette potrebbero poi iniziare a crescere nuovamente, qualora il valore di mercato del gas dovesse crescere, cosa da non escludersi. La guerra in Ucraina non sembra avviarsi verso la conclusione, e questa rimane un’incognita assolutamente imprevedibile.
Un consumatore che dovesse optare per un’offerta a prezzo fisso, a partire da aprile i contratti in rinnovo potrebbero aggirarsi intorno ai 3.000 euro all’anno, mentre le tariffe del mercato tutelato si aggirerebbero intorno a 2.500 euro all’anno.
Si tratta insomma di una sorta di lotteria per le bollette luce e gas. La grande assente in tutta questa storia di inizio 2023 è la politica, sia a livello europeo che a livello nazionale. Contro le grandi aziende fornitrici di energia, sembra che i governi possano davvero poco.