Le bollette di luce e gas vi sembrano più care? Non è una semplice sensazione, bensì una solida realtà. Nel terzo trimestre di quest’anno ancora in corso, i rincari sono stati del 9,9% per le prime e del 15,3% per le seconde. Un salasso, che sarebbe stato persino doppio per l’energia elettrica, se non fosse intervenuto il governo per calmierare i prezzi.
Che cosa sta succedendo? Anzitutto, il confronto si ha con il 2020, quando la pandemia fece crollare le tariffe anche delle bollette di luce e gas, attraverso la caduta dei consumi e, quindi, della domanda di energia.
Dunque, i rincari sono solo un’illusione? Non esattamente. Per prima cosa, le quotazioni del petrolio si sono riportate ai massimi da tre anni, a tratti superando i 75 dollari. Da inizio anno, fanno circa +45%. Il greggio incide ancora per il 70% della produzione di energia in Italia. Capite benissimo come questi dati si ripercuotano negativamente sulle bollette di luce e gas. E, infatti, il prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica in Italia ha superato in questi giorni i 130 euro per MegaWattora, segnando un balzo del 175% su base annua. Stava sotto 50 euro nel settembre del 2020.
Bollette luce e gas, le altre cause dei rincari
Ma non è tutto. La Commissione europea utilizza un sistema di aste per mitigare i livelli di inquinamento. Chi inquina sopra un certo livello deve acquistare i permessi per farlo da chi inquina sotto le quote assegnate. Ebbene, attualmente il costo per tonnellata supera i 62 euro, quando un anno fa a stento superavano i 26 euro. E si tratta di massimi storici. Ancora alla fine del 2017, non si andava oltre i 5 euro. Questo boom ha spinto il prezzo dell’energia per utente medio a un totale di 22,89 centesimi per kWh, in forte rialzo dai 16,61 centesimi di un anno fa (+38%).
Infine, c’è il fattore meteorologico. Ci si aspetta un inverno rigido dopo un’estate con temperature sopra la media stagionale. La domanda di energia sarà verosimilmente elevata, a fronte di scorte di gas inferiori a quelle di un anno fa di oltre un quarto. Per queste ragioni, il governo Draghi sta cercando di porre rimedio ai rincari delle bollette di luce e gas, tagliando i cosiddetti oneri di sistema. Quali? I costi per le dismissioni delle centrali nucleari sarebbero i primi a finire nel mirino. Ma a luglio, ha attinto a 1,2 miliardi di euro di ricavi ottenuti dal gettito delle aste sui permessi per inquinare, così da calmierare i prezzi.
Funziona così: le imprese pagano per inquinare e i loro esborsi sono girati dall’Unione Europea ai governi nazionali. Questi possono impiegarli per tenere a bada le tariffe energetiche. Un paradosso. Nel secondo trimestre, ad esempio, l’Italia ricevette 719 milioni di euro, +168% rispetto allo stesso periodo del 2020. L’extra-gettito ha offerto al governo le risorse per dimezzare i rincari di luce e gas, ma allo stesso tempo è stato la causa principale dei rincari stessi. Le aziende produttrici di energia, infatti, devono acquistare i permessi per inquinare come tutte le altre, scaricando sui consumatori i costi.