Bollette luce e gas: gli operatori del Mercato Libero non possono impedire di tornare al Mercato Tutelato

Ecco perché gli operatori del Mercato Libero non possono impedire di tornare al Mercato Tutelato e risparmiare sulle bollette luce e gas.
1 anno fa
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Fine mercato tutelato Gas il 10 gennaio

Risparmiare sulle bollette luce e gas è ancora possibile, nonostante quanto sta per accadere a partire dal 1° luglio e dal 10 gennaio 2024. Come abbiamo mostrato, tornare al Mercato Tutelato prima del 2024 non solo è possibile ma è anche consigliabile. Alcuni lettori ci hanno segnalato però alcuni problemi, occorsi nel momento in cui si chiedeva al proprio operatore del Mercato Libero il passaggio alla Maggior Tutela. Diciamo immediatamente, e poi lo spiegheremo con maggiori approfondimenti, che i gestori privati non possono impedire di tornare all’interno del Mercato Tutelato, nonostante si sottolinei, in maniera poco trasparente, che a partire dal 10 gennaio 2024 non esisteranno più tutele.

Bisogna fare chiarezza e molte associazioni dei consumatori si stanno muovendo in tal senso. Il Mercato Libero è una giungla ed è opportuno che il cittadino sappia come difendersi.

Cosa succede a partire dal 1° luglio e dal 10 gennaio 2024

Il cittadino deve sapere che a partire dal 1° luglio 2023 non ci sarà più il blocco delle modifiche unilaterali dei contratti da parte dei gestori del Mercato Libero. In concreto cosa significa? L’utente potrà ricevere comunicazione di un aumento delle tariffe senza potersi opporre in alcun modo. Le associazioni dei consumatori sottolineano come ciò stia già accadendo con gli operatori che offrono le tariffe meno convenienti tra quelle proposte dalla stessa società. Si tratta di una vera e propria batosta: le bollette luce e gas potrebbero vedere crescere gli importi in maniera importante. L’ultimo monitoraggio, effettuato dall’Indice Selectra di Staffetta Quotidiana, mostra come le tariffe del Mercato Libero siano in leggero calo, ma restano ben al di sopra di quelle proposte dal Mercato Tutelato.

A partire dal 10 gennaio 2024, invece, si chiude l’era della Maggior Tutela. O almeno così viene comunicato. Ma cosa succede se il cittadino, che ha ancora un contratto in maggior tutela, non dovesse migrare verso un operatore privato? La risposta è semplice: nulla.

E in più si troverà in una condizione di risparmio nei confronti di chi avrà deciso di passare al Mercato Libero. A partire da gennaio 2024, infatti, verrà istituito un Servizio di Tutele Graduali (STG) di accompagnamento per il cittadino che non intende effettuare il passaggio. L’utenza sarà, infatti, messa all’asta e affidata all’operatore che avrà proposto l’offerta migliore. Il sistema è già stato provato con le piccole e microimprese e il risultato è stato eccellente: i cittadini risparmiano non solo nei confronti del Mercato Libero, ma stanno pagando anche un po’ meno che con il regime di Maggior Tutela. Il Servizio durerà fino al mese di aprile del 2027, quando l’utenza passerà automaticamente, nel caso di non avvenuta scelta di un operatore, alla migliore offerta del gestore che avrà vinto l’asta. Insomma, le tutele permangono e permettono di risparmiare.

Bollette luce e gas: gli operatori del Mercato Libero non possono impedire di tornare al Mercato Tutelato

È sempre più caos nel mondo delle bollette luce e gas. Ma se il cittadino, che si trova nel Mercato Libero, intendesse tornare al Mercato Tutelato, quale sarebbe la procedura? Stanno arrivando molte segnalazioni di utenti che stanno avendo grandi difficoltà a effettuare la procedura di ritorno nella Maggior Tutela. Ebbene, diciamo immediatamente che si tratta di una forzatura da parte degli operatori privati, perché la legge li obbliga ad accettare la richiesta. Sul sito dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) si legge quanto segue: “i clienti domestici che hanno un contratto nel mercato libero possono tornare al servizio di maggior tutela in qualunque momento. Per farlo è sufficiente stipulare un nuovo contratto con l’impresa che gestisce questo servizio nella località in cui si trova l’utenza”. Occorre semplicemente chiamare il call center del proprio operatore e chiedere come effettuare il passaggio: il gestore privato è obbligato a concederlo.

La procedura è semplice, ma a quanto pare occorre insistere. In caso di rifiuto, si può richiamare il passaggio che si trova sul sito dell’ARERA e dichiarare di volersi rivolgere a un’associazione dei consumatori per una denuncia.

Sempre per quanto concerne la situazione odierna, vogliamo segnalare un’altra precauzione da prendere. Sono in crescita le chiamate da parte dei call center che invitano a passare da un operatore all’altro. Prendere una decisione in pochi minuti sarebbe sbagliato, perché tali passaggi vanno studiati con attenzione e consultando il Portale Offerte dell’ARERA, dove, in modo molto chiaro, viene fornito un preventivo di spesa per ogni offerta e operatore. Le truffe sono in agguato e si parla di 4 milioni di cittadini truffati per un danno di 1,2 miliardi di euro. Le soluzioni sono le seguenti: non pronunciare mai la parola ‘sì’, che potrebbe essere montata ad arte, e non dare mai il proprio numero POD. Il comportamento migliore sarebbe quello di salutare con cortesia l’operatore, dire che non si è interessati e chiudere la comunicazione.

Riassumendo…

1. A partire dal 1° luglio 2023 scade il blocco delle modifiche unilaterali dei contratti e gli operatori stanno già inviando comunicazioni con aumenti notevoli delle tariffe per le bollette luce e gas.
2. A partire dal 10 gennaio 2024 il Mercato Tutelato viene sostituito da un STG (Servizio di Tutele Graduali) che permetterà di risparmiare notevolmente, rispetto alle offerte del Mercato Libero: il servizio durerà fino al mese di aprile 2027 e anche successivamente è prevista una tutela per il cittadino.
3. La soluzione per risparmiare è tornare nel Mercato tutelato il prima possibile, considerando che le procedure impiegano circa 2 mesi.
4. Molti cittadini segnalano come gli operatori del Mercato Libero cerchino di impedire il passaggio alla Maggior Tutela. Ebbene, la legge li obbliga e l’utente, per difendersi, può ricorrere a un’associazione dei consumatori e dichiarare che intende fare causa.


5. Attenzione anche alle possibili truffe tramite call center: non bisogna mai pronunciare la parola ‘sì’ o dare il numero di POD. Se si intende cambiare operatore, il suggerimento è quello di consultare il Portale Offerte di ARERA.

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alessandradibartolomeo

Da novembre 2016 fa parte della redazione di InvestireOggi curando la sezione Risparmio, e scrivendo su tematiche di carattere politico ed economico. E’ Giornalista pubblicista iscritta all'ODG della Campania.
Dopo una formazione classica, l’amore per la scrittura l’ha portata già da più di dieci anni a lavorare nell’ambiente del giornalismo. Ha collaborato in passato con diverse testate online, trattando temi legati al risparmio e all’economia.

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