Sicuramente è tra le tasse più odiate dagli italiani, perché non si può dire diversamente del bollo auto. La tassa di proprietà dei veicoli è davvero uno dei balzelli che sta di più sullo stomaco dei contribuenti. Prima si pensava fosse una tassa di circolazione, dovuta perché si utilizzava l’auto o qualsiasi altro veicolo assoggettato al bollo. Poi invece si è scoperto che si tratta di una tassa di proprietà.
Oltretutto, molti non capiscono il perché si debba pagare questo bollo, perché le strade in Italia spesso sono tutte rotte e i servizi per gli automobilisti, soprattutto se paragonati all’estero, latitano.
“Salve, sto per comperare una auto e volevo capire che genere di agevolazioni ci sono sul bollo auto. Premetto che vivo con mio padre disabile con legge 104, ma non volevo intestare l’auto a lui per godere dell’esonero. So che posso godere pure io dell’esenzione, come familiare del disabile, ma non sono a suo carico fiscale. Secondo voi come faccio a non pagare il bollo? L’auto che vorrei comprare nuova, è 2.000 di cilindrata, e sto valutando le spese di mantenimento, tra cui anche il bollo auto.”
La tassa di proprietà dei veicoli, si paga una volta l’anno ed è obbligatoria
Il bollo auto è una tassa regionale che grava sui proprietari di veicoli, e si paga per il solo fatto che un contribuente ha il veicolo registrato a suo nome al PRA (Pubblico Registro Automobilistico). Quindi, una tassa di proprietà, perché il bollo auto si paga anche se l’auto non è utilizzata, se è riposta in Garage o se è ferma da tempo.
Il bollo auto si paga ogni anno alle Regioni di residenza, e gli importi sono commisurati alla potenza del veicolo, alla sua alimentazione e così via dicendo. Ma le caratteristiche del veicolo sono determinanti spesso, per godere delle agevolazioni prima citate, come altrettanto importanti sono eventualmente le caratteristiche del contribuente. Esenzioni e riduzioni infatti spesso riguardano la tipologia del veicolo oggetto eventualmente del bollo, mentre altrettanto spesso riguardano la tipologia di contribuente.
Niente bollo auto per invalidi e loro familiari, ma non sempre. E, soprattutto, solo dietro presentazione di apposita domanda
La prima esenzione del bollo auto riguarda le disabilità. Ed è una cosa che viene prevista dalla famosa legge sulle disabilità, meglio nota legge 104 del 1992 valida anche per acquistare auto nuove e usate. Si tratta della legge che tutela i diritti degli invalidi, sia coloro che hanno menomazioni fisiche che psichiche. Se l’auto è intestata al disabile, l’esenzione è automatica, mentre possono godere dello stesso trattamento alcuni familiari (conviventi o fiscalmente a carico della persona disabile), ma entro determinati limiti anche reddituali (come per esempio il fatto che per essere fiscalmente a carico non bisogna superare 2.840,51 euro o 4.000 euro per gli under 24).
Esenzione automatica nel senso che spetta sempre all’invalido, ma non automatica come domanda. Perché l’esenzione bollo auto per disabilità, prevede la presentazione di una apposita domanda alla Regione di residenza e quindi all’Ente a cui è dovuta. Domanda a cui l’interessato deve allegare anche il verbale della commissione medica che ha confermato l’invalidità. L’esenzione per disabilità vale solo per un veicolo e solo se si tratta di veicoli di cilindrata non superiore a 2.000 cc se a benzina o 2.800 cc se diesel.
Veicoli elettrici, a gas, ibridi e cosa dice la normativa sull’esenzione dal bollo auto
Quando si parla di esenzione bollo auto non si può trascurare però quella che riguarda i veicoli “virtuosi” dal punto di vista ambientale. Parliamo di veicoli ecologici, e di esoneri dal versamento e riduzioni che spesso sono variabili da Regione a Regione. Dai veicoli alimentati a gas metano a quelli a gas di petrolio liquefatto, cioè i GPL e fino ai veicoli più moderni, quelli ad alimentazione elettrici o ibridi. In generale, le agevolazioni per i veicoli a basso impatto ambientale dura tra i 3 ed i 5 anni, almeno per quanto riguarda l’esonero, perché poi si passa a riduzioni. Ripetiamo, molto cambia in base alla Regione di residenza e per godere dell’agevolazione bisogna verificare che tipo di vantaggio offre l’ente.
Auto storiche o d’epoca, ecco come cambia la tassa di proprietà dei veicoli
L’esenzione bollo auto vale anche per veicoli storici e in questo caso è il Codice della Strada a prevederlo. Parliamo di veicoli con più di 30 anni di vita (a far data dalla prima immatricolazione del veicolo stesso). Ma non basta avere un veicolo così vecchio per non pagare il bollo. Infatti ci sono altri parametri da rispettare, non tanto per l’esonero dalla tassa, ma per l”Iscrizione ai registri auto storiche, che è necessaria per godere però dell’agevolazione. Serve che il veicolo sia dotato di tutte le caratteristiche di originalità e conservazione previste e che il veicolo stesso abbia un valore sia culturale che storico. Per i veicoli storici l’iscrizione all’ASI è obbligatoria quindi. E una volta iscritto e divenuto veicolo storico, lo stesso è assoggettato a limitazioni d’uso.