Il Tesoro di Atene ha effettuato nei giorni passati una nuova emissione per 3 miliardi di euro, a fronte di richieste per 33 miliardi con il collocamento sindacato tenuto da Bnp Paribas, Bank of America, Deutsche Bank, Goldman Sachs, JP Morgan e Piraeus Bank. Il bond della Grecia in questione ha scadenza in data 15 giugno 2054 (ISIN: GR0138018842). Pertanto, si tratta di un trentennale. L’ultima volta che il paese aveva emesso un titolo così longevo era stata nel 2021. Grazie agli ordini particolarmente elevati e pari a undici volte l’offerta, la cedola è stata fissata al 4,125%, sotto il 4,30% inizialmente ipotizzato.
Nuova emissione a 30 anni
Ricordiamo che alla Grecia sono assegnati ad oggi rating “investment grade” da parte delle agenzie S&P, Fitch con BBB- e Dbrs con BBB(low). Resta un emittente “spazzatura” solamente per Moody’s (Ba1), la cui promozione è attesa nel giro di pochi mesi. Il bond 2054 della Grecia ha ricevuto ordini per l’86% dall’estero. L’Italia ha fatto la sua parte con l’8%, dietro solamente al Regno Unito (14%) e alla Penisola Iberica (11%) e alla pari con la Francia.
Quest’anno, Atene punta ad emissioni per 10 miliardi, di cui già 8,15 miliardi effettuate. Il bond 2054 al suo debutto sul mercato secondario ha registrato una performance positiva. Dai 98 centesimi dell’emissione, ieri si acquistava intorno a 100. Un aumento del 2% in appena due sedute, che la dice lunga sulla capacità dei titoli obbligazionari più longevi di sfruttare a proprio favore qualsiasi movimento ribassista dei rendimenti.
Confronto con BTp 2053
Un investitore italiano avrebbe convenienza a comprare il bond 2054 della Grecia? La domanda sorge spontanea, dato che il BTp 1 ottobre 2053 con cedola 4,50% (ISIN: IT0005534141), l’attuale nostro benchmark a 30 anni, offre più del 4,40%. Perché spostarci di casa, quando possiamo avere persino di più rimanendoci? La risposta risiede nella consigliata diversificazione del portafoglio obbligazionario.
Bond 2054 upgrade e maggiore liquidità
C’è da dire, però, che l’atteso taglio dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea dovrebbe portare nel prossimi futuro alla Grecia minori benefici. Mentre l’Italia s’indebita essenzialmente emettendo BTp, Atene è esposta ancora per l’80% verso i creditori pubblici europei. Questo significa che vale per essa relativamente poco l’andamento dei rendimenti di mercato. In effetti, l’aumento dei tassi non ha fatto così male al mercato ellenico. E anche la performance del nuovo bond 2054 lo segnala. Offre un quarto di punto percentuale in meno del nostro trentennale. E se da una parte è vero quanto abbiamo appena spiegato, dall’altro la promozione di Moody’s, pur scontata, catapulterebbe definitivamente la Grecia tra gli emittenti “investment grade”. Infine, con l’aumento delle emissioni sovrane il mercato sarà sempre più liquido. Per questo entro giugno emetterà un nuovo bond a 5 anni. Ed è qualcosa a cui guardano con interesse i fondi stranieri.