Queste prime settimane dell’anno sono state caratterizzate dalla pioggia di emissioni obbligazionarie. Non è un’esclusiva di questo 2023, ma è pur vero che stavolta il ricorso al mercato tra governi, banche e aziende si è fatto massiccio per approfittare del calo dei rendimenti dopo l’esplosione dei mesi passati. E noi vi presentiamo tre bond in euro emessi nei giorni scorsi, alla portata di tutti i risparmiatori individuali e con scadenze lungo la curva. Il primo è della Banca Europea per gli Investimenti, un organismo sovranazionale che gode della tripla A assegnata dalle agenzie di rating internazionali.
Questo bond in euro è sicurissimo sul fronte rischio di credito. La durata medio-breve lo espone anche a un basso rischio di volatilità dei prezzi. Nei prossimi mesi saranno possibili ulteriori ripiegamenti, ma nel medio termine dovremmo assistere a una stabilizzazione e successiva risalita dei prezzi, seppure non probabilmente clamorosa. Un buon investimento per inserire qualche cedola decente in portafoglio e alzare la qualità media degli asset.
Bond in euro di Polonia e Francia
E spostiamoci in Polonia, stato comunitario che non appartiene all’Eurozona. Ha emesso due bond in euro sulle scadenze a 10 e 20 anni. Ci occupiamo della seconda. Varsavia ha raccolto 1,25 miliardi da rimborsare in data 14 febbraio 2043 e staccherà fino ad allora cedole annuali lorde del 4,25% (ISIN: XS2586944147). Il prezzo di emissione è stato di 97,708 centesimi, ma attualmente sul mercato secondario tratta a 101, pari a un rendimento del 4,1750%. Perché la Polonia, vi starete chiedendo? I suoi titoli di stato godono di valutazioni elevate: A- per S&P e Fitch, A2 per Moody’s.
Infine, il bond in euro della Francia. Raccolti 5 miliardi con il nuovo trentennale in scadenza il 25 maggio del 2054 (ISIN: FR001400FTH3). Cedola del 3% e prezzo di emissione a 97,422 centesimi. Anche in questo caso, lotto minimo a 1.000 euro e multipli di 1.000. Sul secondario trattava lo scorso venerdì a 96,69 centesimi, per cui offre al momento un rendimento superiore al 3% annuo. Parigi vanta rating AA per S&P e Fitch e Aa2 per Moody’s, in tutti e tre i casi il terzo voto più alto delle rispettive scale di giudizio. Gli Oat in portafoglio garantiscono rendimenti superiori a quelli offerti dalla Germania, a parità quasi di rischio di credito. E, soprattutto, sarà raro nel futuro assistere a nuove emissioni francesi così generose.