Questa settimana, tra le nuove emissioni abbiamo il bond di AMCO per l’importo di 500 milioni di euro, a fronte del quale sono pervenute richieste per 1,7 volte da parte di oltre 60 investitori. Quelli stranieri sono stati il 62% e per quanto concerne la loro tipologia, il 47% è stato allocato ad asset manager, il rimanente 57% a banche, istituzioni e fondi pensione. L’obbligazione è senior unsecured, sostanzialmente ordinaria. Ha scadenza fissata per il 27 marzo 2026 e data di regolamento per il prossimo 27 settembre. Pertanto, l’emissione presenta una durata iniziale di 3 anni e mezzo.
Il bond AMCO offre una cedola fissa annua lorda del 4,375% ed è stato collocato a un prezzo di 99,896 centesimi. Ne deriva che il rendimento annuo lordo alla scadenza è stato di circa 4,40%. Un BTp di pari durata offriva nelle stesse ore qualcosa come il 3,10% o poco meno. Di conseguenza, il bond AMCO ha offerto un premio di 130 punti base o 1,30% ai sottoscrittori. Al netto dell’imposizione fiscale del 26%, la cedola annua sarà pari al 3,2375% del capitale nominale. E non è affatto male per un investimento di questa durata, sebbene l’alta inflazione italiana di questi mesi rende il tasso poco appetibile nel caso di una mancata discesa sin dai prossimi mesi.
Bond AMCO emissione quasi sovrana
Il confronto con i titoli di stato apparentemente non regge. Qui, siamo dinnanzi a un’emissione corporate riservata agli investitori istituzionali, mentre i BTp sono per definizione quasi privi di rischio. Tuttavia, il bond AMCO è considerabile un’emissione quasi sovrana. La società per azioni è partecipata totalmente dal Tesoro per quanto riguarda le sue azioni con diritto di voto. Dunque, stiamo parlando di una società dello stato. Difficile che venga fatta fallire, dato che un evento creditizio avverso avrebbe conseguenze dolorose per la stessa credibilità del debito pubblico italiano sui mercati finanziari.
Che cos’è AMCO? E’ una società che gestisce crediti problematici per 34,1 miliardi di euro al 30 giugno scorso, rilevati da 42.000 imprese italiane.
Il titolo sarà negoziabile alla Borsa di Lussemburgo. Della sua emissione si sono occupati Deutsche Bank, IMI-Intesa Sanpaolo, Mediobanca, Morgan Stanley e Santander in qualità di Joint Lead Managers. Clifford Chance e White & Case hanno agito, invece, rispettivamente come advisor legali di AMCO e delle banche.