Era il febbraio del 1998, in Italia c’era ancora la lira e l’anno dopo saremmo entrati nell’euro. Il mondo era ancora Occidente-centrico, mentre divampava la cosiddetta “crisi delle tigri asiatiche”. In questo contesto, la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo emise un bond a 50 anni senza cedola e denominato in lire italiane (ISIN: XS0083662923). Si espose per 2.000 miliardi, che corrispondevano a poco più di 1 miliardo di euro. Il prezzo di emissione fu chiaramente molto basso: appena 6,133 centesimi.
Ieri, il bond BERS quotava al di sopra dei 29 centesimi per un rendimento alla scadenza del 5,16%. Considerate, però, che tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022 aveva raggiunto i 34 centesimi. Il calo è stato dovuto al rialzo globale dei tassi d’interesse. I rendimenti obbligazionari sono lievitati praticamente ovunque. I prezzi sono per contro crollati. Chi in queste ore stesse disinvestendo a distanza di oltre 25 anni dall’acquisto del titolo, riporterebbe un guadagno di quasi il 375%. Cerchiamo di capire quale sarebbe stato il nostro rendimento su base annua, tenuto conto anche di imposte e inflazione.
Come dicevamo, il bond BERS avrebbe reso in tutto quasi il 375%, che su base annua corrisponderebbe al 6,36%. C’è da considerare l’imposta del 12,50% che grava sugli interessi lordi corrisposti dai titoli di stato nazionali, stranieri e sovranazionali. Ed è questo il caso, altrimenti pagheremmo un’aliquota più alta. Dalla seconda metà del 2014, è stata innalzata al 26%. Il rendimento netto annuo scenderebbe, quindi, al 5,56%. E l’inflazione italiana? Secondo l’ISTAT, tra il febbraio del 1998 e il marzo di quest’anno è stata del 62%. Considerato anche l’aumento dei prezzi provvisoriamente stimato per aprile dello 0,5%, arriviamo a quasi il 63%. In termini medi annui, l’1,95%.
Bond BERS meglio di Wall Street, peggio di oro
Ed ecco che troviamo il rendimento netto reale annuo del bond BERS a 50 anni: 3,61%.
Meglio il bond BERS delle azioni a Wall Street, quindi. E l’oro? Le quotazioni sono passate dai 295,20 dollari l’oncia del giorno in cui avvenne l’emissione ai 2.040 dollari raggiunti ieri. In termini annuali medi, un guadagno dell’8%. Pur scontando il lieve deprezzamento del dollaro, saremmo ancora al 7,80%. Dunque, il metallo avrebbe reso più del doppio.
C’è da dire che il bond BERS non si presenta come l’investimento tipico del canale retail. Anzitutto, perché le emissioni sovranazionali finiscono quasi del tutto nei portafogli istituzionali. E secondariamente, chi di voi manterrebbe mai un titolo in tasca per decenni senza incassare un solo euro di cedola? A posteriori possiamo affermare che questa obbligazione ci ha offerto un rendimento netto reale decisamente positivo. Tuttavia, avremmo dovuto attendere oltre un quarto di secolo e ancora ne manca un altro quarto per arrivare alla scadenza.