L’invasione russa dell’Ucraina è stata uno tsunami per i mercati obbligazionari degli stati coinvolti. Non è stata soltanto la guerra in sé ad avere travolto i prezzi dei titoli, ma soprattutto le sanzioni comminate da USA e Unione Europea (UE) contro la Russia e, per estensione, alla Bielorussia. I bond sovrani di quest’ultima si comprano oramai per pochi spiccioli.
La Bielorussia non era stata coinvolta nella guerra nei primi giorni dell’invasione, ma dopodiché ha concesso ai russi anche di entrare in Ucraina attraverso il suo territorio.
Bond Bielorussia sull’orlo del default tecnico
I bond della Bielorussia in dollari con scadenza 28 febbraio 2023 e cedola 6,875% (ISIN: XS1634369067), cioè rimborsabili tra meno di un anno, sono precipitati a una quotazione di appena 12 centesimi. Erano a 99 centesimi a inizio anno e ancora sopra 93 il 25 febbraio scorso. A questi prezzi, offre un rendimento lordo annuo del 922%. Spostandoci sul tratto a 5 anni la situazione migliora di poco: scadenza 29 giugno 2027 e cedola 7,625% (ISIN: XS1634369224) a neppure 6 centesimi nella mattina di oggi, rendimento al 183%.
Il mercato sconta chiaramente il default. La Bielorussia dispone di riserve valutarie per 8,5 miliardi di dollari, a fronte di partite correnti tendenzialmente positive negli ultimi trimestri. Ma il “congelamento” degli asset da parte dell’Occidente rende molto difficile al paese di pagare i debiti con l’estero.