I leader dell’Unione Europea hanno subito trovato un accordo per imporre l’embargo aereo contro la Bielorussia. “Un attacco alla democrazia” ha definito la presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen, il dirottamento aereo ad opera delle autorità di Minsk di un volo Ryanair. E la reazione dei bond emessi dalla Bielorussia ieri è stata molto negativa. I cali sono arrivati fino al 3% sulle scadenze più lunghe.
Domenica, un fighter Mig-29 delle forze bielorusse ha dirottato verso Minsk un velivolo Ryanair partito dalla Grecia e in direzione Lituania con la scusa di un falso allarme bomba.
Ieri, il bond della Bielorussia con scadenza 28 febbraio 2023 e cedola 6,875% (ISIN: XS1634369067) ha ceduto l’1,75%. La quotazione è scesa sotto 101. Peggio ha fatto la scadenza 29 giugno 2027 e cedola 7,625% (ISIN: XS1634369224), che ha perso circa il 3%, scendendo a 100,55. E il bond con scadenza 24 febbraio 2031 e cedola 6,378% (ISIN: XS2120882183) ha perso il 2,5% a 92,25 centesimi. Da inizio anno, perde il 10%, più del -8,5% accusato dal bond a 6 anni e del -3% di quello a 2 anni. Tutti e tre i suddetti titoli sono denominati in dollari USA.
Bond Bielorussia, in arrivo nuove sanzioni?
La comminazione delle sanzioni europee paradossalmente potrebbe allentare la tensione e sostenere la ripresa dei bond della Bielorussia. Un po’ com’è accaduto per quelli russi dopo le ultime sanzioni americane imposte poche settimane fa. Ciò è dovuto al fatto che, almeno per il momento, il mercato avrebbe scongiurato l’ipotesi più seria di ritorsioni finanziarie. In fondo, chiudere semplicemente allo spazio aereo di Minsk non è poi così grave.
Ciò non significa che il peggio sia passato. La tensione con il regime di Lukaschenko, al potere dal 1994, si è riacutizzata dall’estate scorsa. Le elezioni presidenziali sono state ancora una volta stravinte dal capo dello stato in carica, ma le opposizioni sono scese in piazza contro i brogli. Dopo la mediazione russa, con tanto di riforma costituzionale promessa dal governo, è tornata una certa calma. Tuttavia, il paese è malvisto dall’Occidente e guardato con sospetto persino dal Cremlino. I bond della Bielorussia scontano un rischio sovrano elevato non già per il grado di indebitamento in sé, bensì per le incertezze che circondano il futuro di Minsk in Europa e l’isolamento dai mercati internazionali in cui questa resta.
Non possiamo escludere nuove sanzioni ben più pesanti contro il regime, tra cui il divieto per gli investitori europei (e americani?) di acquistare bond della Bielorussia sul mercato primario e persino su quello secondario. Questa misura estrema, applicata dagli USA nei confronti del Venezuela, ha provocato il quasi azzeramento dei prezzi dei titoli di Caracas e la fine del trading sui mercati regolamentati. Infine, dopo i fatti di domenica potrebbe crescere la pressione sugli istituzionali per ottemperare ai loro propositi ESG, uscendo dal mercato bielorusso. Si veda, a tale riguardo, il pressing negli ultimi mesi di Supolka, associazione che raggruppa i cittadini bielorussi in Italia.