Si terrà oggi l’asta del Tesoro egiziano per l’emissione di un bond a 12 mesi denominato in dollari. L’annuncio era stato dato giovedì scorso. Il regolamento dell’operazione è fissato per domani. Il Cairo punta a incassare 1 miliardo. Si tratta di un intervento vitale per le casse statali del paese nordafricano. Il rischio default è atteso altissimo dal mercato. I CDS a 5 anni sono saliti a 1.845,80 punti base o 18,458%, stando ai dati disponibili al giovedì scorso. Ciò implica una probabilità del 30,76% che l’Egitto non sia in grado di ripagare i suoi debiti entro i prossimi cinque anni.
E per l’appunto il nuovo bond in dollari, malgrado la breve scadenza, avrà un rendimento altissimo. Infatti, se andiamo a verificare l’andamento al venerdì scorso del titolo con scadenza 29 maggio 2024 e cedola 5,75% (ISIN: XS2176895469), notiamo che la quotazione fosse inferiore a 83 centesimi. A tale prezzo corrispondeva un rendimento lordo superiore al 26%. Ciò ci fa propendere per un prezzo di emissione in area 79 centesimi per il caso di uno zero coupon.
Bond dollari ad alto rischio default
L’Egitto ha un debito pubblico salito sopra l’87% del PIL, di cui per due terzi denominato in valuta locale. A causa del boom dei prezzi delle materie prime, tra cui della farina con la guerra russo-ucraina, il paese ha avuto grosse difficoltà ad importare dall’estero. Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) è venuto in suo soccorso con l’ennesimo prestito, stavolta di 3 miliardi di dollari stanziati a fine 2022 e da restituire entro il 2026.
Come sappiamo, in cambio l’FMI chiede sempre riforme. Una di queste ha riguardato la liberalizzazione del tasso di cambio, cosa avvenuta a marzo. Per un dollaro occorrono ormai 31 lire egiziane, pari ad un deprezzamento del 40% nel solo ultimo anno. Secondo gli analisti, però, non sarebbe finita. Entro dicembre il cambio perderebbe un altro 10%, portandosi a 34 contro 1 dollaro.
Il bond in dollari offrirà tantissimo, ma certo è che altrettanto alto è il rischio di credito. Le agenzie di rating classificano il debito egiziano con rating “junk” o “spazzatura”: B per S&P, B+ per Fitch e B3 per Moody’s. La crisi del cambio pone rischi proprio alle emissioni in dollari. Esso innalza il costo di tali debiti e accrescere le probabilità di un default. Tra l’altro, le riserve valutarie a marzo risalivano a 34,5 miliardi di dollari, beneficiando probabilmente delle ripetute svalutazioni della lira sin dal 2022.