E’ un bilancio pesantissimo quello che emerge dagli scontri tra manifestanti e polizia, con i primi ad essere persino entrati nella sede del Parlamento a Nairobi. Si contano 23 morti e decine di feriti a seguito delle violente proteste di piazza contro l’austerità fiscale del presidente William Ruto. E dire che la settimana si era aperta con la notizia positiva per i mercati, cioè il pagamento del bond in dollari del Kenya che tanto aveva fatto tremare gli investitori fino ai primi mesi dell’anno.
Governo battuto dalla piazza
E ieri, prendendo atto del caos scatenatosi nel paese, Ruto ha annunciato in un messaggio alla nazione che la legge sarà ritirata. Per le opposizioni non basta, ne chiedono le dimissioni. Fatto sta che i bond in dollari del Kenya non sembrano paradossalmente avere risentito granché del sangue scorso per le strade. I cali ci sono stati, ma più nell’ultimo mese, cioè dai massimi recenti toccati a metà maggio. Il Fondo Monetario Internazionale è intervenuto nella vicenda, sostenendo che il suo obiettivo resta di impedire che le criticità finanziarie travolgano l’economia domestica.
Il Kenya aveva sfiorato il default quest’anno, riuscendo a scansarlo grazie all’emissione di un bond in dollari a 7 anni con rendimento in doppia cifra (ISIN: XS2764839945). Al momento, il titolo tratta sul mercato secondario a meno di 96 centesimi, vedendo salire il rendimento sopra il 10,90%. La scadenza più lunga del 23 gennaio 2034 con cedola 6,30% (ISIN: XS2354781614) si acquista ormai per meno di 74,50 centesimi e rende intorno al 10,50%.
Bond Kenya diventati ancora più rischiosi
Il caso di Nairobi è emblematico delle difficoltà che stanno avendo, anzi che tipicamente hanno, le economie emergenti nell’implementare le riforme necessarie al risanamento dei conti pubblici e al potenziamento della crescita.