Sfiorano il 10% i guadagni maturati dai bond dell’Ecuador denominati in dollari USA, a seguito del rally pre-elettorale. Terribile che sia a dirlo, l’uccisione del candidato conservatore Fernando Villavicencio ha attirato i capitali degli investitori su questo mercato sovrano, che è risalito in controtendenza rispetto al resto delle economie emergenti. Oggi, il paese sudamericano va al primo turno delle elezioni presidenziali per scegliere chi dovrà completare il mandato di Guillermo Lasso. Questi è stato deposto dal Congresso con una procedura di impeachment.
Rally dopo uccisione Villavicencio
Il bond dell’Ecuador con scadenza 31 luglio 2030 e cedola 6% (ISIN: XS2214237807) è passato in una decina di giorni da 44,40 a 48,50 centesimi. Chiaramente, il suo rendimento è sceso. In media, tuttavia, il premio richiesto dagli investitori per comprare i titoli in dollari lungo la curva delle scadenze è di 1.750 punti base o 17,50% rispetto alle stesse scadenze degli Stati Uniti. Il rischio default è considerato altissimo dalle agenzie di rating. I giudizi sono B- per S&P, CCC+ per Fitch e Caa3 per Moody’s. Ciononostante, pur assistito dalle istituzioni internazionali, il paese è stato in grado a maggio di emettere i cosiddetti Galapagos Bond, a tutela della fauna acquatica nelle isole studiate da Charles Darwin.
Ammontano a 15,5 miliardi di dollari i bond dell’Ecuador denominati in valute straniere. Il paese è già andato in default 11 volte nella sua storia e l’ultima fu nel 2020. A cosa si deve, dunque, il rally? La barbara uccisione di Villavicencio ad opera di una banda di narcotrafficanti ha acceso i fari sulla lotta alla criminalità. Il mercato crede e spera che ciò avvantaggi il candidato di destra Jan Topic, principale avversario di Luisa Gonzalez, in rappresentanza dello schieramento socialista dell’ex presidente Rafael Correa.
Mercati scommettono contro default bond Ecuador a breve termine
Uno scenario altrettanto gradito sarebbe il ballottaggio tra uno dei candidati di centro-destra, Otto Sonnenholzner o Christian Zurita, e la stessa Gonzalez. Il più temuto sarebbe quello tra quest’ultima e il candidato ambientalista, l’indigeno Yaku Perez. Improbabilissimo uno scontro tutto a destra, anche se sarebbe lo scenario più gradito eventualmente dagli investitori. Essi scommettono che il prossimo presidente, chiunque sarà, eviterà il default per i bond dell’Ecuador. Avrebbe poco tempo per cercare di uscirne con un’economia in ripresa prima delle successive elezioni. Dunque, credono che farà di tutto per evitare uno shock rovinoso anche dal punto elettorale.
Per quanto i bond dell’Ecuador siano in rally, le perdite di quest’anno restano elevate. Pensate che la suddetta scadenza a 7 anni quotava quasi a 64 centesimi a fine 2022. In termini percentuali, il calo resta superiore al 30%. La speranza è che i mercati abbiano ragione. Due anni fa, furono favoriti dalla vittoria a sorpresa di Lasso, che sembrava essere destinato a uscire dalla corsa sin dal primo turno. Ne seguì un rally spettacolare. Chissà che stavolta sia lo stesso o, al contrario, che il mercato stia scontando eccessivamente uno scenario favorevole. Lo sapremo sin dai primi risultati elettorali delle prossime ore.