Bond Ecuador sotto le lenti dopo la vittoria di Noboa per il secondo mandato

I bond dell'Ecuador stanno risalendo di prezzo dopo che il presidente uscente Daniel Noboa ha conquistato nettamente il secondo mandato.
2 settimane fa
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Bond Ecuador dopo elezioni presidenziali
Bond Ecuador dopo elezioni presidenziali © Licenza Creative Commons

Daniel Noboa ha vinto nettamente il ballottaggio per le elezioni presidenziali con il 55,87% dei voti contro il 44,13% della sua rivale di centro-sinistra Luisa Gonzalez. Quest’ultima, tuttavia, non si dà per sconfitta e parla di brogli. Il presidente uscente, 37 anni, aveva già ottenuto un primo mandato nell’autunno del 2023, quando il predecessore Guillermo Lasso si era dimesso per evitare l’impeachment. Con quel voto ha potuto solamente completare il mandato per la durata rimanente, mentre ora ottiene 4 anni pieni. E i bond dell’Ecuador possono tornare a respirare dopo i crolli di questi mesi per via dell’esito incerto.

Mercati spaventati da Gonzalez

In questo quasi anni e mezzo Noboa si è distinto per avere calcato la mano contro la criminalità organizzata, riuscendo ad abbassare il tasso di omicidi e a migliorare la sicurezza interna.

Ad inizio del 2024 aveva imposto lo stato di emergenza per reagire alle violenze dei narcos. Gli avversari lo accusano di violare i diritti umani e di tendenze autoritarie.

Sotto le lenti ci sono i bond emessi dall’Ecuador, che dovrebbero beneficiare della riconferma di Noboa. Questi ha posizioni liberiste in economia, mentre Gonzalez si era candidata per lo schieramento dell’ex presidente socialista Rafael Correa, ora in esilio in Belgio per sfuggire all’arresto per corruzione. I mercati erano molto spaventati dalla possibile vittoria della socialista, amica del regime venezuelano “chavista” di Nicolas Maduro e con una politica economica ostile al libero mercato.

Boom dei prezzi dopo i risultati elettorali

La paura che avrebbe potuto smettere di onorare il debito nel caso di vittoria aveva portato alla fuga dai bond dell’Ecuador sin dal primo turno di febbraio. Contrariamente alle previsioni, Noboa non aveva vinto già allora e fino a ieri i sondaggi indicavano un testa a testa tra i due candidati. Prendiamo la scadenza del 31 luglio 2035 con cedola 5,50% (ISIN: XS2214238953): quotava a 67 centesimi prima del primo turno, mentre alla vigilia del ballottaggio era crollata a poco più di 43 centesimi. In questi minuti tratta a quasi 44 centesimi, in rialzo dell’1,36%.

Eclatante il boom per la scadenza del 31 luglio 2050 con cedola 5% (ISIN: XS2214239175): dai 40 centesimi di venerdì agli oltre 46 di questa mattina, segnando un rialzo quasi del 17%. La quotazione risultava, tuttavia, superiore a 60 centesimi a febbraio. Sotto Noboa i bond dell’Ecuador si erano apprezzati fino a un massimo del 100%, vedendo così crollare i rendimenti. Lo scorso anno, stringeva un accordo con il Fondo Monetario Internazionale per ottenere un prestito di 4,4 miliardi di dollari in cambio di riforme.

Con Gonzalez sarebbe stato in forse non solo il prestito, ma anche la tenuta dei conti pubblici. Il suo mentore Correa nel 2008 aveva smesso di pagare i creditori, mandando il Paese in default. E lo stesso aveva fatto il successore, anch’egli di sinistra, Lenin Moreno, nel 2020. Pertanto, l’outlook per i bond dell’Ecuador appare positivo a seguito del risultato elettorale. A patto che le accuse di brogli non avvelenino il clima e seminino caos.

Il partito di Correa e Gonzalez è accusato di essere legato alle bande criminali e potrebbe sfruttare tale situazione per opporsi alla presidenza in carica.

Bond Ecuador sconteranno vittoria di Noboa

I bond dell’Ecuador, che sono denominati in dollari dopo che dai primi anni Duemila il Paese rinunciò alla propria valuta, sono giudicati “spazzatura” da tutte le agenzie di rating: B- con outlook negativo per S&P, CCC+ con outlook negativo per Fitch e Caa3 con outlook stabile per Moody’s. A fronte di un debito pubblico superiore agli 85 miliardi a fine 2024, di cui quello estero a breve termine sotto il miliardo al 30 settembre scorso, le riserve valutarie ammontavano a soli 7,7 miliardi a febbraio. Nel 2024 il deficit è stato abbassato dal 3,6% all’1,3% del Pil e la bilancia commerciale è tornata in attivo, aumentando il surplus corrente. Segnali positivi, che probabilmente il mercato tornerà a prezzare dopo avere scampato il pericolo di un ritorno al potere della sinistra.

giuseppe.timpone@investireoggi.it 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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