C’è una buona notizia per il mercato dei bond dell’Egitto. JP Morgan li inserirà nei suoi indici, un fatto che porterà automaticamente un flusso di capitali stranieri a gestiva passiva nel paese nordafricano. E già il 2021 si è rivelato un anno positivo per i titoli in valuta locale, con ritorni medi per gli obbligazionisti del 13%. Quest’anno, almeno stando agli analisti di PineBridge Investments e Renaissance Capital, potrebbe andare anche meglio: si arriverebbe a guadagni del 17%.
Qual è il segreto dei bond egiziani? Alti rendimenti nominali e reali.
Bond Egitto, rischi e cambio sotto le lenti
I bond egiziani hanno rating “non investment grade”: B per S&P, B+ per Fitch e B2 per Moody’s. Sono titoli speculativi, per cui presentano un elevato grado di rischio di credito. Il debito pubblico si attesta, in effetti, in area 90% del PIL. Le riforme economiche di questi ultimi cinque anni, tuttavia, hanno stabilizzato il cambio dopo la svalutazione del 2016, tant’è che la lira egiziana guadagna più del 12% negli ultimi tre anni e sotto la pandemia si è mantenuta stabile o, addirittura, a tratti si è rafforzata contro il dollaro.
Non stanno avendo la stessa fortuna i bond in dollari, che subiscono la concorrenza dei rendimenti in rialzo presso un po’ tutti i mercati emergenti. Basti pensare alla Turchia. D’altra parte, anche la Federal Reserve dovrebbe alzare i tassi quest’anno e ciò ha fatto salire gli stessi rendimenti americani, pur limitatamente.