Sarebbe dovuto arrivare il primo bond legato ai Bitcoin di El Salvador entro la fine del primo trimestre dell’anno, ma c’è stato l’ennesimo rinvio. Invece, il governo ha annunciato la prima emissione di un bond in dollari dopo quasi quattro anni sui mercati internazionali. In altre parole, ci sarà un ricorso all’indebitamento ordinario. Se ne sta occupando già da ieri Bank of America, a cui è stato affidato il compito di effettuare le call con gli investitori. Allo stesso tempo, lo stato centramericano ha reso noto che procederà al riacquisto dei bond in dollari in scadenza tra il 2025 e il 2029, il cui controvalore in circolazione ammonta a 1,75 miliardi.
I titoli oggetto di riacquisto
Nel dettaglio, tre sono i bond in dollari di El Salvador oggetto della sollecitazione del governo:
- scadenza 30 gennaio 2025 cedola 5,875% (ISIN: USP01012AS54)
- scadenza 18 gennaio 2027 cedola 6,375% (ISIN: USP01012AT38)
- scadenza 28 febbraio 2029 cedola 8,625% (ISIN: USP01012BX31)
Tutti i suddetti titoli di stato risultano attualmente sospesi dal trading. Nell’ultimo anno, hanno registrato grossi rialzi. In particolare, la scadenza del 2029 è passata da meno di 50 a più di 90 centesimi. Prima dell’annuncio, quotava a 87,70 centesimi e offriva un rendimento lordo annuale del 12,38%. Gli spread si sono ristretti rispetto ai T-bond degli Stati Uniti. El Salvador ha rating “non investment grade” o “spazzatura”. C’era il timore che scattasse il default nei mesi scorsi, cosa che non è avvenuta per l’ostentata capacità dell’esecutivo di gestire bene il debito sul mercato.
Nuova emissione in dollari
Come farà il governo a pagare i bond in dollari in anticipo? Come anticipato, emettendone uno nuovo. Si sa che dovrebbe essere un titolo con capitale ammortizzato, vale a dire rimborsato non in un’unica soluzione.
Il presidente Nayib Bukele è stato da poco rieletto a furor di popolo per un secondo mandato. Egli è un forte sostenitore dei Bitcoin, tanto da avere ordinato alla banca centrale di acquistarne costantemente. Vorrebbe costruire una città dedita al “mining” grazie all’energia geotermina sprigionata dal vulcano con i proventi raccolti attraverso i bond “vulcano”. Al momento, le riserve nazionali posseggono 5.690 Bitcoin per un controvalore di mercato superiore ai 400 milioni. Essi sono stati trasferiti in quello che il capo dello stato ha definito “un salvadanaio in Bitcoin”, un portafoglio a lungo termine. Lungi dal rassicurare i mercati, questo business ha allontanato il Paese dalle istituzioni finanziarie internazionali come il Fondo Monetario, da sempre ostile per i rischi di volatilità dell’asset che ricadrebbero sulla piccola economia domestica.
Bond El Salvador, speranza dalle partite correnti
I bond di El Salvador hanno scampato il default, ma restano molto rischiosi. Lo stato detiene riserve valutarie per 2,71 miliardi, a fronte di un debito estero a breve termine stimato nell’ordine di oltre 2 miliardi e a fronte di una bilancia commerciale negativa. Unico aspetto apparentemente positivo è il ritorno del saldo corrente in attivo dopo quattro anni. Se non si sarà trattato di un evento una tantum, segnalerebbe la capacità dell’economia locale di attirare valuta estera in misura superiore ai deflussi. E questo avrebbe un impatto positivo sia sui rating sovrani che sui rendimenti.