Bond Esselunga: successo per l’emittente, delusione per i sottoscrittori

Boom di ordini per le obbligazioni Esselunga e rendimenti in netto calo. Collocati bond a 6 e 10 anni per 1 miliardo di euro
7 anni fa
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Il bond Esselunga da 1 miliardo di euro è andato letteralmente a ruba. Investitori da tutto il mondo hanno presentato domande nove volte superiore al quantitativo offerto dalla società e, di conseguenza, il rendimento si è abbassato. E non di poco, visto che gli investitori si attendevano tassi decisamente più alti in relazione anche ai competitors.

Secondo quanto si apprende da una fonte vicina al collocamento, per il decennale il controvalore degli ordini è stato superiore a 4,5 miliardi mentre il bond a sei anni ha visto richieste per 4,7 miliardi complessivi.

 

Obbligazioni Esselunga

 

Nel dettaglio, Esselunga ha lanciato un bond senior unsecured da 1 miliardo di euro, suddiviso in due distinte tranche da 500 milioni di euro ciascuna che differiscono tra loro per durata. Entrambe le obbligazioni sono state emesse sotto la pari. Per quanto riguarda il bond con scadenza al 2023, il prezzo di riofferta è stato fissato a 99.281 e da diritto a una cedola annuale pari allo 0,875% che porta il rendimento allo 0,999%. L’obbligazione decennale con scadenza al 25 ottobre 2027 riconosce un coupon annuo dell’1,875% ed è stata emessa anche essa sotto la pari a 99.289. Pertanto, il rendimento annuo a scadenza è pari all’1,954%. I due bond, che verranno quotati sulla Borsa del Lussemburgo dove saranno negoziabili per importi minimi di 100.000 euro, sono stati collocati da un consorzio di Istituti composto da B.Imi, Unicredit, Mediobanca e Citi che hanno agito come joint bookrunners. Banca Akros e Ubi Banca hanno operato in qualità di Co-manager. Il rating dei bond è BBB- per Standard & Poor’s e Baa2 per Moody’s.

 

Esselunga, verso la quotazione in borsa

 

Il bond Esselunga rientra nel piano di riassetto societario con cui Esselunga punta a quotarsi in Borsa. A giugno l’azienda ha deciso per un futuro a Piazza Affari. Di conseguenza, i vertici hanno stabilito una riorganizzazione del gruppo. Villata Partecipazioni, immobiliare che possiede 83 dei 150 negozi Esselunga, è passata sotto il controllo della capogruppo, che ora ne detiene il 67,5% delle quote.

In un secondo momento Esselunga si fonderà con la holding della famiglia Caprotti, Supermarkets italiani e la nuova spa sarà quotata. Per completare l’acquisizione di Villata, Esselunga ha ottenuto un prestito di oltre un miliardo di euro da una cordata di banche: Imi, Citi, Mediobanca e Unicredit. Il bond servirà a raccogliere il denaro necessario a ripagare l’investimento.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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