I bond del Giappone sono diventati allettanti anche per noi investitori europei

I bond del Giappone sono saliti ai rendimenti più alti da prima che fallisse Lehman Brothers nel 2008. Investitori stranieri allettati.
21 ore fa
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Bond del Giappone allettanti
Bond del Giappone allettanti © Licenza Creative Commons

La Banca del Giappone ha alzato i tassi nuovamente allo 0,50%, portandoli al livello più alto da 17 anni. Lo scorso anno aveva posto fine alla lunga era dei tassi negativi con la prima stretta monetaria dal 2007. In reazione all’annuncio, i bond del Giappone a 10 anni sono saliti a un rendimento in area 1,23%, pur sotto i massimi dal 2008 raggiunti una settimana fa all’1,25%. Sopra lo 0,70% la scadenza a 2 anni, anch’essa ormai ai rendimenti più alti da 17 anni a questa parte.

Tassi in Giappone su

La decisione del governatore Kazuo Ueda è stata presa dopo che l’inflazione a dicembre è salita al 3,6%, ai massimi da gennaio 2023.

Anche il dato “core” ha subito un’accelerazione al 3%, allontanandosi dal target del 2% fissato dall’istituto. Secondo gli analisti, entro 6 mesi i tassi nipponici saliranno allo 0,75%. Il livello considerato “neutrale”, per cui la politica monetaria non sarebbe né espansiva e né restrittiva, è attualmente intorno all’1%.

C’è da considerare che la banca centrale ha fissato all’1% il rendimento massimo tollerato per i bond del Giappone decennali. Soglia ormai ampiamente superata dal mercato, segno che l’istituto voglia perseguire i suoi obiettivi anche tramite il raggiungimento di rendimenti maggiormente in linea con i livelli desiderati dal mercato.

Rendimenti in controtendenza

Grazie al fatto di procedere controtendenza, pur lentamente, il cambio si è stabilizzato contro il dollaro, anzi rafforzandosi rispetto ai minimi più recenti segnati ad inizio anno. E già questo è positivo per l’inflazione futura, visto che uno yen debole aumenta i costi dei beni importati. I bond del Giappone, pur restando bassi nel confronto internazionale, stanno acquisendo appeal insperato negli ultimi mesi. Le altre banche centrali stanno tagliando i tassi e i rendimenti si sono abbassati in Europa, pur risalendo a causa delle tensioni legate alla minaccia dei dazi del presidente Donald Trump.

Viceversa, i rendimenti nipponici sono lievitati. Con la conseguenza che oggi i bond del Giappone non solo sono meno cari e più remunerativi rispetto a poco tempo fa, ma si acquistano anche in una valuta che si è deprezzata. Lo yen ha perso il 25% contro l’euro negli ultimi 5 anni.

Nel gennaio del 2020, poco prima del Covid, i decennali di Tokyo offrivano intorno allo zero contro il -0,20% del Bund. Oggi, offrono circa l’1,30% in meno del Bund a 10 anni. In prospettiva, con i rendimenti tedeschi in calo nel medio termine e quelli nipponici in risalita, lo yen sarebbe destinato a rafforzarsi. Se solo tendesse ai livelli di inizio 2020, il rendimento effettivo grazie al cambio s’impennerebbe per un ipotetico investitore europeo.

Bond Giappone appetibili con recupero yen

I bond del Giappone hanno rating alti (A+/A/A1 per S&P/Fitch/Moody’s) e sono considerati “safe asset” dal mercato. Inserirli in portafoglio sarebbe una buona idea nell’ottica di una diversificazione degli investimenti. Sebbene il Sol Levante sia un esportatore netto negli Stati Uniti, il presidente americano non lo ha citato finora espressamente tra le economie nella “blacklist” per l’imposizione di possibili dazi.

Ma è possibile che solleciti una rivalutazione dello yen contro il dollaro. Accadde nel 1985 con l’Accordo di Plaza, che potrebbe essere riesumato in altre forme e che renderebbe eventualmente i titoli di stato emessi da Tokyo molto appetibili anche agli occhi della finanza europea.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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