Come annunciato martedì scorso, l’Agenzia del debito pubblico della Grecia ha emesso un nuovo bond tramite collocamento sindacato. E’ stato il primo di quest’anno e, contrariamente alle attese, ha riguardato un’obbligazione della durata di 10 anni con scadenza giugno 2032. Il mercato si aspettava che il Tesoro puntasse su un ventennale o sulla riapertura della scadenza a 15 anni emessa nel 2020.
Il ministro delle Finanze, Christos Staikouras, si è mostrato soddisfatto dei risultati. A fronte dei 3 miliardi di euro raccolti, gli ordini sono arrivati a 11 miliardi.
Bond Grecia, rendimenti in netta risalita
Sempre Staikouras rassicura che il raddoppio del rendimento sia dovuto al mutamento nelle condizioni generali del mercato globale. Ed è sostanzialmente vero, anche se nell’ultimo mese il bond della Grecia a 10 anni ha visto impennarsi il suo rendimento dello 0,45% fino all’1,70% di ieri. Per quest’anno, il governo punta a raccogliere 12 miliardi, sebbene di liquidità in cassa ne abbia per 32 miliardi, teoricamente sufficiente a coprire oltre tre anni di scadenze. Tuttavia, vuole approfittare dei bassi tassi per finanziarsi e dimostrare ai mercati di non temere l’aumento del costo del denaro.
Sta di fatto che i bond della Grecia stiano pagando più di altri l’annunciato “tapering” della BCE. Con la pandemia, hanno beneficiato degli acquisti condotti grazie al PEPP. Questo programma scade a marzo e non sarà rinnovato. Da aprile, Francoforte condurrà gli acquisti solo tramite il “quantitative easing” (QE), pur rafforzato per un paio di trimestri per non provocare una caduta brusca della domanda.