L’Ungheria sta emettendo in queste ore il suo primo bond in dollari per quest’anno. Il pricing dell’operazione è atteso nel tardo pomeriggio di oggi. L’Agenzia per il debito aveva annunciato nei giorni scorsi emissioni in valuta americana per 2 miliardi di dollari nella prima metà del 2024. Ed è anche previsto un green bond denominato in euro per il valore di 1 miliardo durante quest’anno.
Nella prima settimana dello scorso anno, sempre l’Ungheria emise bond in dollari per ben 4,25 miliardi.
Rendimento possibile della nuova emissione
Il nuovo bond in dollari avrà la durata di 12 anni, per cui arriverà a scadenza nel 2036. Ci attendiamo che sarà di dimensione “benchmark”, vale a dire almeno dell’importo di mezzo miliardo. A quali condizioni? Per capirlo abbiamo dato un’occhiata alle emissioni sovrane ungheresi in valuta americana già negoziate sul mercato. Il bond con scadenza 22 settembre 2031 con cedola 2,125% (ISIN: XS2388586401) si acquista sopra 80 centesimi e offre attualmente un rendimento lordo prossimo al 5,40%.
E il bond con scadenza 29 marzo 2041 con cedola 7,625% (ISIN: US445545AF36) vale più di 118 in termini di quotazione di mercato e offre un rendimento lordo appena sopra il 6%. Combinando questi dati, otteniamo che il bond in dollari dell’Ungheria in corso di emissione dovrebbe offrire intorno al 5,75%, a premio di circa 190 punti base o 1,90% sul T-bond degli Stati Uniti di pari durata.
Rating “investment grade”
L’Ungheria è un emittente “investment grade” a cui le agenzie internazionali assegnano valutazioni sufficienti sul debito pubblico: BBB- per S&P e Baa2 per Moody’s. Grosso modo, giudizi equivalenti a quelli per il debito pubblico italiano. In questo caso, però, il rapporto con il PIL risulta dimezzato, al 71,1% nel settembre scorso.
Bond in dollari Ungheria, minaccia da sfera geopolitica
Questo ci porta ad affermare che l’Ungheria ha un elevato debito estero a breve termine rispetto alle sue disponibilità. Di positivo c’è, però, che la sua bilancia commerciale è generalmente in attivo ed è tornata a registrare avanzi dopo un biennio caratterizzato da forti deficit a causa del caro energia. La stessa bilancia dei pagamenti sta tornando in attivo, a fronte di un tasso di cambio abbastanza stabile. Ha guadagnato più del 40% contro l’euro negli ultimi venti anni.
Possibili tensioni potrebbero arrivare dalle cattive relazioni tra Budapest e Bruxelles. La Commissione europea accusa il governo di Viktor Orban di violare lo stato di diritto, arrivando nei mesi scorsi a “congelare” i fondi europei, preziosa fonte di finanziamento della crescita economica magiara. Negli ultimi tempi, poi, il paese è accusato velatamente di parteggiare per la Russia di Vladimir Putin. Questo appare per il momento la più seria minaccia al debito estero ungherese per il medio-lungo termine.