E’ stata la prima emissione di un bond in euro da parte del Marocco sin dal 2020. E l’ultimo Eurobond in dollari (da 2,5 miliardi) era stato nel 2023. Approfittando dei rendimenti in calo rispetto ai massimi toccati negli anni passati, Rabat ha deciso di riprovarci con un’operazione da 2 miliardi e che ha avuto ad oggetto due tranche rispettivamente a 4 e 10 anni. C’è stato un buon riscontro in termini di domanda per complessivi 6,75 miliardi, tant’è che l’importo offerto è stato innalzato di 500 milioni rispetto alle previsioni della vigilia.
Dati sull’emissione
Stando alle indicazioni che sono arrivate alla conclusione del collocamento, il bond del Marocco in euro a 4 anni ha esitato un rendimento a +155 punti base sul tasso “midswap”, in forte calo dalle prime stime a +190 punti.
Ciò si traduce in un rendimento di circa il 3,95%. Per quanto riguarda la tranche a 10 anni, invece, lo spread è stato di 215 punti base, anche in questo caso in calo rispetto alle indicazioni iniziali per un rendimento in area 4,85%.
Prima di proseguire nell’analisi, vogliamo ricordare che i il debito pubblico marocchino ha rating “non investment grade”: BB+ per S&P e Fitch, Ba1 per Moody’s. In tutti e tre i casi, si tratta dei più alti giudizi dell’area “junk”. Bisogna dire che le valutazioni erano “investment grade” fino al 2020. Sono scese con la pandemia.
Rischi per debito estero
La banca centrale marocchina ha tagliato i tassi di interesse per 3 volte negli ultimi mesi, portandoli sinora al 2,25% contro un’inflazione del 2,6% a febbraio. In termini reali, quindi, i tassi risultano essere negativi. Non è una buona notizia per il cambio del dinaro, che nei fatti è ancorato all’euro.
Per un’economia con una bilancia commerciale e partite correnti dai saldi negativi, la possibile fuga dei capitali si tradurrebbe in un assottigliamento delle riserve valutarie. Esse sono pari a circa 35,5 miliardi di dollari, stando agli ultimi dati ufficiali. Corrispondono a 5 mesi e mezzo di importazioni e più che sufficienti per coprire il debito estero a breve termine.
Tuttavia, il debito pubblico è salito al 69% del Pil contro il 57% del 2013. Il deficit nel 2024 è stato del 3,9% e c’è il rischio che che l’organizzazione della Coppa del Mondo di calcio per il 2030 insieme a Spagna e Portogallo incidano sul bilancio statale. Accadde così in Grecia con l’organizzazione dei Giochi Olimpici nel 2004. Infatti, l’emissione del bond in euro in doppia tranche servirà al Marocco proprio per finanziare l’evento.
Bond in euro del Marocco a basso premio sui BTp
Facendo un raffronto con i titoli di stato italiani, emerge che i bond in euro del Marocco offrano un premio di circa 110 punti per la scadenza a 4 anni e di 100 punti scarsi per quella a 10 anni. Non tantissimo, considerato il diverso rischio sovrano in gioco. E questo segnala quanto il debito italiano sia relativamente generoso, forse anche eccessivamente nel panorama internazionale. Attenzione, infine, alla posizione geostrategica del Marocco.
Alle porte dell’Europa e corteggiata dai cinesi, può trasformarsi nella fabbrica di prossimità del Vecchio Continente, un po’ come il Messico per gli Stati Uniti. E detiene il 70% delle rocce fosfatiche del pianeta, indispensabili per la costruzione tra gli altri delle batterie per auto. Non a caso, un settore su cui lo stato nordafricano sta puntando da tempo.
giuseppe.timpone@investireoggi.it