Come Unicredit aveva fatto il giorno prima, anche Banca Monte Paschi di Siena (MPS) ha annunciato ieri che eserciterà la call per il rimborso anticipato del bond subordinato Tier 2 con scadenza 22 gennaio 2030 (ISIN: XS2106849727). Ciò avverrà per l’intero importo di 400 milioni di euro emesso nel gennaio 2020 in favore esclusivamente degli investitori istituzionali. L’operazione avverrà in conformità al funding plan e nei fatti accorcia la durata dell’obbligazione di 5 anni. Il rimborso avverrà alla pari e includerà gli interessi maturati e non corrisposti agli obbligazionisti fino al giorno del pagamento.
Banca risanata, quotazioni in forte rialzo
Il bond MPS venne emesso in un contesto profondamente differente da quello odierno. A quel tempo, la banca senese era considerata ad altissimo rischio di crac finanziario, nonostante fosse stata nazionalizzata tre anni prima. Invece, adesso può vantare due esercizi chiusi in utile e la presenza dello stato nel capitale si è ridotta all’11,26%. In borsa capitalizza oggi 8,37 miliardi, dati impensabili fino a qualche anno fa. Le obbligazioni subordinate di MPS sono esplose di prezzo dai minimi di qualche anno fa. Lo stesso bond in esame quotava sul mercato a meno di 47 centesimi nel settembre del 2022. Da allora, ha guadagnato oltre il 100% e ha visto così crollare il rendimento offerto.
Gli sviluppi recenti positivi sono alla base della scelta di MPS di rimborsare il bond subordinato in anticipo. Basti guardare alla cedola, che risulta essere oramai spropositatamente generosa anche per un investimento relativamente rischioso qual è il comparto dei titoli subordinati. Essa è dell’8% annuale lordo. Ma se l’emittente non avesse esercitato la call, a partire dal 22 gennaio prossimo la cedola sarebbe stata rideterminata e pari all’IRS a 5 anni più un margine di circa l’8%. Ai valori attuali del primo, sarebbe stata intorno al 10,30% lordo, pari ad oltre il 7,80% netto.
Bond MPS molto generoso
E’ evidente che la banca toscana abbia attualmente la possibilità di rifinanziarsi sul mercato a tassi inferiori, ragione per cui risparmierà tanti interessi grazie all’esercizio della call.