Bond periferia in festa, ma l’Italia non partecipa: ai minimi storici rendimenti di Spagna, Portogallo e Grecia

Tutto il mercato obbligazionario fa festa, tranne l'Italia. I rendimenti sono crollati ai minimi storici in Grecia, Spagna e Portogallo. Da noi, non scendono.
5 anni fa
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E’ qui la festa? Sì, ma non per tutti. Il mercato obbligazionario sovrano nell’Eurozona è in rally e a gioirne sono un po’ tutti o quasi. C’è chi non è stato invitato a banchettare e a partecipare alle danze, restando fuori dalla finestra a guardare gli altri a divertirsi. Noi dell’Italia siamo i grandi esclusi dal “bond party” del secolo. Peccato, perché se ci avessero dato l’invito, avremmo potuto divertirci pure noi. E, invece, siamo già contenti che i rendimenti dei BTp a 10 anni oggi siano persino scesi al 2,64%, nonostante le voci di possibili elezioni anticipate sulle tensioni nella maggioranza tra Lega e Movimento 5 Stelle.

Che strano, direte voi! Proprio un altro è stato ammesso alla festa nei giorni scorsi per le elezioni anticipate chieste e ottenute dal governo. E’ la Grecia di Alexis Tsipras, fallita, piena di debiti e lontanissima (più di noi) dall’essersi ripresa rispetto al 2007, prima che iniziasse la devastante crisi. Eppure, dalla finestra la vediamo fare il trenino insieme agli altri commensali, tra una portata e l’altra a festeggiare quel 3,05% a cui si sono schiantati i suoi rendimenti decennali, ai minimi storici.

E guardate chi c’è più in là? Il Portogallo. Non se la passava affatto bene qualche anno fa, fallito anch’esso e depresso per una crisi che mordeva. Ma adesso è tra i più scatenati al party, sorride come un bambino al solo pensiero che il suo debito a 10 anni offre sul mercato secondario ormai solamente lo 0,85%, altro minimo storico. Fa il trenino, attaccato alla Spagna, altra miracolata. Le sue banche sono state salvate nel 2012 con soldi europei, compresi i nostri. Ma lei alla festa è stata invitata da tempo e ieri i suoi Bonos con scadenza 2029 offrivano solamente lo 0,74%, oggi 2 punti base in più. E siamo al terzo minimo storico tra i partecipanti che arrivano dal Sud Europa.

 Dall’emissione di marzo, il decennale della Grecia ha guadagnato il 6%, quello del Portogallo l’8% da metà gennaio e il bond della Spagna quasi il 6% quest’anno, più del doppio di noi con il BTp. E ci credo che abbiano i soldi per partecipare alla festa!

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Anche l’America partecipa alla festa

Certo, la regina della serata resta sempre la Germania, la padrona di casa, che per il suo decennale ha guadagnato quasi il 4% e per il suo ventennale il 6% quest’anno. Non ride, di più: ha un viso raggiante e sereno, perché sa che dopo avere invitato un sacco di gente alla sua festa, alla fine nemmeno pagherà il conto. Non ci credete? Saranno i suoi creditori a farlo. Oggi, ad esempio, per i suoi Bund a 10 anni sono disposti a darle lo 0,17% annuo dell’investimento. Sì, il suo debito rende negativamente e ai minimi da quasi 3 anni. In pratica, la signora del castello viene pagata per indebitarsi. E grazie a ciò può invitare tutti questi commensali al suo banchetto.

Nel castello di fronte, c’è un’altra signora che fa festa. E’ l’America, che ha visto crollare i suoi rendimenti a 10 anni di ben l’1% o 100 punti base in appena 6 mesi e mezzo. Adesso, offre solo il 2,25% a chi gli presta i soldi. Si dice che presto potrebbe spendere ben di meno, specialmente se la sua banca centrale si deciderà a tagliare i tassi. Per adesso ha ottenuto che non li alzi più e tanto è bastato ai suoi creditori per accontentarsi di rendimenti più bassi. Guardate, banchettano tutti, in questo o in quel castello. Tutti, tranne noi. Fa male a guardare gli altri dalla finestra, ma non ci fanno entrare. E pensare che abbiamo prestato i soldi a molti di quelli che oggi sono dentro.

Niente, nemmeno un grazie. Nessuno che metti una buona parola con la padrona di casa per farci invitare. Vabbuò, ma sapete come si dice: “fai bene e scordalo!”.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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