Ha appena compiuto 400 anni ed è il più datato al mondo ancora oggi esistente. Parliamo di un bond perpetuo. La sua emissione risale al 10 dicembre del 1624. Siamo in Olanda, provincia di Utrecht. Un’alluvione devastò ancora una volta il territorio, che per un terzo è situato al di sotto del livello del mare. La Hoogheemraadschap Lekdijk Bovendams, l’autorità che gestiva la diga, raccolse 23.000 fiorini carolingi di allora con l’emissione di 50 obbligazioni. L’unica di queste ancora in circolazione fu emessa in favore di una donna benestante del luogo: Elsken Jorisdochter.
Donazione al NYSE nel 1938
Il bond perpetuo, come sappiamo, è un’obbligazione senza scadenza. E mai concetto è stato più chiaro di questo esempio. L’autorità si è impegnata a versare gli interessi per sempre, fino a quando non fosse stato restituito il capitale. Nel secolo scorso, un banchiere olandese di nome Albert Andriesse comprò il titolo ad un’asta. E nel 1938 lo donò al New York Stock Exchange, la società che ancora oggi gestisce la borsa americana. Fu un segno di amicizia, dato che proprio nel 1624 nasceva la Nuova Amsterdam, che sarebbe diventata l’attuale New York. Facendo due conti, troviamo che in percentuale gli interessi furono originariamente fissati al 6,25% (75/1200). Tuttavia, già nel ’38 risultarono del 2,50%, cioè abbassati a 30 fiorini all’anno. E’ l’unico passaggio ad oggi poco chiaro di questa vicenda.
Due anni più tardi, Andriesse dovette fuggire dall’Olanda occupata dai nazisti e trovò riparo negli Stati Uniti, che gli concesse la cittadinanza. Sta di fatto che ancora oggi il bond perpetuo stacca interessi in favore del NYSE e che questi dona in beneficienza.
Massimo esempio di bond perpetuo
Il dato saliente non è certo il pagamento semestrale, quanto il significato storico rappresentato dal bond perpetuo. Nessuno immagina che un debito, pur senza scadenza, possa durare così a lungo. Ma le poche parole scritte sul retro del titolo fungono da massimo esempio di cosa voglia dire credibilità per uno stato. Dopo ben 4 secoli, le istituzioni eredi dell’autorità pubblica di allora continuano ad onorarne gli impegni. Sarà un caso che l’Olanda sia oggi uno dei pochissimi stati sovrani a far parte dell’esclusivo club con rating tripla A?