Bond perpetuo Unicredit 5,375%. Caratteristiche e dettagli

UniCredit emette obbligazioni subordinate Additional Tier 1 (AT1) per 1 miliardo di euro. Taglio minimo 100.000 euro, sottoscrizioni da tutto il mondo
7 anni fa
2 minuti di lettura

UniCredit ha collocato nuovi bond subordinati Additional Tier 1 (c.d. Non-Cumulative Temporary Write-Down Deeply Subordinated Fixed Rate Resettable Notes) destinata ad investitori istituzionali per un totale di 1 miliardo di euro. UniCredit ha deciso di procedere con l’operazione dopo l’aggiornamento del piano “Transform 2019”, presentato il 12 dicembre a Londra, allo scopo di continuare a rafforzare la propria base di capitale sfruttando l’ultima finestra di mercato disponibile prima di fine anno.
Gli strumenti di tipologia Additional Tier 1 contribuiranno a rafforzare il Tier 1 Ratio di UniCredit S.

p.A. e raggiungere il requisito minimo del 1,50% di AT1. Questa emissione fa parte dei EUR 3,5 miliardi di Additional Tier 1 previsti per il 2017- 19, dei quali rimangono da eseguire solamente EUR 750 milioni, dopo la transazione di dicembre dello scorso anno e di quella effettuata a maggio. La guidance iniziale di prezzo era fissata in area 5,625%. A seguito del riscontro positivo dal mercato che ha visto la partecipazione di oltre 200 investitori istituzionali con ordini totali per circa EUR 2,2 miliardi, la guidance finale è stata rivista al ribasso di 25 punti base e la cedola fissata a 5,375% per i primi 7 anni e mezzo. Ciò rappresenta un premio estremamente contenuto rispetto ai livelli di secondario, nonostante la liquidità ridotta dall’avvicinarsi del fine anno nonché l’elevata volatilità giornaliera osservata sui titoli governativi italiani.

 

Unicredit lancia bond perpetuo da 1 miliardo

 

L’importo dell’operazione è stato pari a 1 miliardo di euro. Da sottolineare che ci sono stati solo altri quattro emittenti europei in grado di emettere un AT1 con cedola pari o inferiore a 5,375%. Negli ultimi dodici mesi, si è verificato un considerevole restringimento di quasi 400 punti base relativo ai titoli AT1 di UniCredit, alla luce del positivo repricing e della forte domanda degli investitori. I titoli sono stati distribuiti a diverse categorie di investitori istituzionali quali fondi (73%), banche (22%) e assicurazioni (4%).

La domanda è pervenuta principalmente da UK/Irlanda (30%), Italia (23%), Svizzera (12%), US-offshore (10%) e Francia (6%). Il trigger del 5,125% sul Common Equity Tier1 (CET1) prevede che, qualora il coefficiente CET1 del Gruppo o di UniCredit S.p.A. scenda al di sotto di tale soglia, il valore nominale dei titoli sarà ridotto temporaneamente dell’importo necessario a ripristinarne il livello, tenendo conto anche degli altri strumenti con caratteristiche similari.
bond Unicredit sono perpetui (con scadenza legata alla durata statutaria di UniCredit S.p.A.) e possono essere richiamati dall’emittente, soggetto al rispetto dei requisiti regolamentari applicabili, il 3 giugno 2025 e successivamente ad ogni data di pagamento cedola. La cedola a tasso fisso riconosciuta per i primi 7 anni e mezzo è pari a 5,375% all’anno pagata su base semestrale; in seguito, se non viene esercitata la facoltà di rimborso anticipato, la stessa verrà ridefinita il 3 giugno 2025 ed in seguito ad intervalli di 5 anni sulla base del tasso swap di pari scadenza vigente al momento maggiorato di 492,5 punti base, calcolato su base annuale e rideterminato su base semestrale come da prassi di mercato. Come previsto dai requisiti regolamentari, il pagamento della cedola è pienamente discrezionale. Il collocamento è stato curato da UniCredit Corporate & Investment Banking insieme a Credit Agricole CIB, Deutsche Bank, HSBC e Morgan Stanley in qualità di Joint Lead Managers

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Agevolazioni auto
Articolo precedente

Acquisto auto con IVA al 4%, verbale legge 104 non aggiornato, cose fare?

Articolo seguente

Kymriah, farmaco anti-cancro più caro del mondo: è ‘guerra’ sul prezzo per ricchi