Se c’è un esempio di successo in economia dopo la caduta dei regimi comunisti dell’Est Europa, questo è la Polonia. Il suo PIL pro-capite si è più che decuplicato in trenta anni. Era pari al 10% della media OCSE a inizio anni Novanta, mentre adesso si attesta a circa il 36,5%. Quest’anno, la Polonia ha emesso un bond denominato in euro. Ricordiamoci che Varsavia non fa parte dell’Eurozona, dato che mantiene una sua moneta nazionale chiamata zloty. L’obbligazione ha scadenza in data 25 maggio 2032 e offre cedola annua lorda fissa del 2,75% (ISIN: XS2447602793).
Rendimento a premio sul BTp 2032
L’emissione raccolse 2 miliardi di euro. Ieri, il titolo quotava sul Mercato obbligazionario Telematico di Borsa Italiana a circa 88,50 centesimi. A tale prezzo corrispondeva un rendimento lordo alla scadenza in area 4,25%. Considerate che il BTp 2032 di simile durata offre in questi giorni circa il 3,65%. Dunque, il bond della Polonia offre un premio sul nostro decennale nei pressi dei 60 punti base o 0,60%.
Sì, ma sarà rischioso? Questa è la domanda che molti di voi si staranno ponendo. Ebbene, stando alle agenzie di rating il debito pubblico polacco sarebbe meno rischioso di quello italiano. I giudizi sono A- per S&P e Fitch e A2 per Moody’s. I BTp non vanno oltre BBB. Il perché di questa differenza a favore dei polacchi la spiegano alcuni dati. Il debito pubblico della Polonia dovrebbe tendere al 55% del PIL quest’anno contro il 146% atteso per l’Italia.
Bond Polonia relativamente sicuro
Poiché il bond della Polonia è espresso in euro, vale a dire in una valuta straniera per l’emittente, dobbiamo considerare anche altri dati. Uno di questi è il debito estero. A giugno di quest’anno, ammontava a quasi 349,5 miliardi di dollari, qualcosa come oltre il 50% del PIL. Poco, tanto? Per capirlo, dobbiamo fare riferimento alle riserve valutarie, che alla fine di ottobre ammontavano a circa 133 miliardi di dollari.
Riepilogando, abbiamo un bond della Polonia in euro in scadenza nel 2032. Sul mercato secondario si compra a sconto rispetto al suo valore nominale. I dati macro ci segnalano che il rischio di credito sarebbe teoricamente basso. Cionondimeno, le tensioni tra Varsavia e Bruxelles di questi anni sullo stato di diritto creano qualche rumore di sottofondo non piacevole per gli investitori. Difficile, però, che sfocino in qualcosa di più serio. Il premio offerto sul BTp rende l’obbligazione interessante nell’ottica di diversificazione del portafoglio.