Bond retail di Unicredit con cedola fissa iniziale e dopo legata all’Euribor

Unicredit ha emesso un nuovo bond retail della durata di 13 anni e che dal terzo anno in avanti stacca cedola legata all'Euribor.
4 minuti fa
1 minuto di lettura
Bond Unicredit retail
Bond Unicredit retail © Licenza Creative Commons

Unicredit ha effettuato l’emissione di un nuovo bond dedicato al mercato retail italiano e della durata di 13 anni (ISIN: IT0005621450). L’obbligazione ha scadenza fissata in data 15 novembre 2037. Staccherà cedola fissa del 4,85% all’anno (3,589% netto) per i primi due anni, mentre dal terzo anno in avanti la cedola sarà variabile. Essa sarà calcolata al tasso del 200% dell’Euribor a 3 mesi vigente due giorni lavorativi antecedenti l’inizio di ogni periodo cedolare.

Caratteristiche salienti dell’emissione retail

L’emissione del bond retail di Unicredit avverrà alla pari fino al 13 dicembre prossimo.

Le negoziazioni saranno possibili sul Mercato obbligazionario Telematico e Bond-X di Borsa Italiana. Il taglio minimo è stato fissato in 1.000 euro, per cui si tratta a tutti gli effetti di un’emissione alla portata di ogni famiglia italiana.

Vediamo nei dettagli come funziona la cedola del bond di Unicredit dopo il secondo anno. Essa sarà pari al doppio dell’Euribor a 3 mesi, ma non potrà superare il limite massimo del 4,85%. Allo stesso tempo, non potrà mai scendere sotto 0. Questo significa che l’investitore sarà protetto per il caso in cui l’Euribor scendesse a livelli negativi come fu tra l’autunno del 2015 fino all’estate del 2022. D’altra parte, il tasso massimo a cui potrà aspirare sarà uguale a quello iniziale con la cedola fissa.

Come funziona il calcolo della cedola

In altre parole, se l’Euribor a 3 mesi salisse sopra il 2,425%, la cedola sarebbe corrisposta nel suo limite massimo previsto. Se si attestasse tra 0 e il 2,425%, l’obbligazionista percepirebbe il doppio di tale valore. Ad esempio, con un Euribor al 2%, riceverebbe per l’anno successivo una cedola del 4%. Infine, se l’Euribor scendesse sotto lo zero, la cedola sarebbe nulla e non assumerebbe mai valori negativi.

In sostanza, il bond Unicredit offrirà un rendimento netto massimo medio di quasi il 3,60% all’anno nel caso in cui l’Euribor a 3 mesi risultasse sempre pari o superiore al 2,425% dal terzo anno in avanti.

Il rendimento netto minimo scenderebbe, invece, allo 0,55% nel caso in cui l’Euribor risultasse sempre pari o inferiore allo zero dal terzo anno in poi. Nei prossimi anni è verosimile immaginare che i tassi di mercato saranno più bassi di oggi, dato che la Banca Centrale Europea sta tagliando gli interessi per ravvivare l’economia nell’Eurozona, ora che il rischio inflazione apparentemente sta venendo meno.

Bond Unicredit, rischio liquidità

In ogni caso, da qui alla scadenza del bond di Unicredit di acqua sotto i ponti ne passerà tantissima. I tassi potranno tornare a salire e successivamente a scendere nuovamente, e così via. Non essendo possibile a priori capirne l’andamento di lungo periodo, di fatto l’investitore si assume un rischio legato ai tassi. Ma ce n’è un altro non meno rilevante: la liquidità degli scambi potrebbe essere bassa e, di conseguenza, la volatilità risultare alta. L’importo dell’emissione è stato di appena 50 milioni di euro, troppo poco per garantire la formazione di un adeguato mercato secondario in cui compravendere il titolo. Disinvestire potrà risultare complicato.

[email protected] 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
Il suo motto è “Il lettore al centro grazie a una corretta informazione”; ogni suo articolo si pone la finalità di accrescerne le informazioni, affinché possa farsi un'idea dell'argomento trattato in piena autonomia.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

sul tema OBBLIGAZIONI

Generali vero obiettivo del nascente terzo polo bancario?
Articolo precedente

Il terzo polo punta su Trieste: nel mirino c’è Generali, è stata operazione di sistema