Chi lo ha detto che per guadagnare tanto è obbligatorio investire solo sulle scadenze lunghe. Il bond di San Marino è una delle piacevoli eccezioni alla regola. La sua emissione risale alla primavera dello scorso anno e si rese necessaria per rimborsare agli inizi di quest’anno il primo bond internazionale emesso dalla piccola repubblica sita nel cuore dell’Italia. L’operazione andò in porto, ma a caro prezzo. La cedola fu fissata al 6,50%, il doppio della precedente. Tanto per una scadenza medio-breve. Infatti, il rimborso avverrà il 19 gennaio del 2027 (ISIN: XS2619991883).
Spread più che dimezzato dall’emissione
Il minimo la quotazione l’avrebbe toccato esattamente un anno fa a 90 centesimi.
Il rendimento lordo esplodeva al 10% e lo spread con il BTp di pari durata saliva a 600 punti base o 6%. Ieri, lo stesso bond di San Marino si acquistava a 102,40, nettamente sopra la pari. Tuttavia, a fine settembre sfiorava la quotazione di 104. A differenza, quindi, del trend generale sul mercato obbligazionario, il rendimento è salito nelle ultime settimane. Ieri, era al 5,30%, gli stessi livelli di fine luglio. Allora, il bond del Tesoro italiano sfiorava il 3% di rendimento, mentre adesso offre meno del 2,45%.
Guadagno consistente dai minimi
In altre parole, lo spread tra il bond di San Marino e l’omologo titolo di stato italiano si è nuovamente allargato in area 285 punti o 2,85%. Era sceso al 2,30% nel luglio scorso. Ma tornando alla quotazione, possiamo notare come in un anno abbia messo a segno un rialzo del 13,8%. E nel frattempo la cedola annuale effettiva è stata del 7,20%. Nel complesso, un guadagno del 21%.
Come si spiega tanta abbondanza? I bond di San Marino sono classificati “junk” dall’unica agenzia di rating che li giudica.
Fitch assegna loro il giudizio BB+ con outlook “stabile”. Questo è importante che lo si sappia prima di ipotizzare un eventuale investimento. Il rischio di credito risulta teoricamente alto. Proprio per questa sua caratteristica, tende a registrare una performance particolarmente negativa quando i tassi salgono, ma quando i tassi scendono gli spread tendono a restringersi.
Bond San Marino ai prezzi di luglio
Va detto che l’andamento degli ultimi mesi si mostra deludente. Il bond di San Marino ripropone la stessa quotazione di luglio, cancellando i guadagni intercorsi tra quel mese e settembre. Probabile che il mercato abbia voluto monetizzare i guadagni dei mesi precedenti. Infine, il rischio di liquidità resta in agguato, trattandosi di un’emissione relativamente scarna e unica in circolazione per la piccola repubblica indipendente.