SoftBank ha dato mandato a un gruppo di banche per emettere nuovi bond in euro e dollari. Gli istituti coinvolti sono Deutsche Bank, Barclays e HSBC. L’emissione riguarderà scadenze dai 3 ai 12 anni. Per il colosso tecnologico giapponese si tratta di un ritorno sui mercati internazionali dopo un’assenza di 3 anni. L’ultima emissione risale, infatti, al 2018. Quell’anno, furono collocati sul mercato obbligazioni in valuta americana ed europea.
La società guidata da Masayoshi Son è reduce da un esercizio straordinario.
Bond SoftBank, due esempi
I bond SoftBank godono di valutazioni differenti tra le varie agenzie di rating: BB+ per S&P e Ba3 per Moody’s, ma A- per JCR. Quest’ultimo è un istituto nipponico. Dunque, per le prime sarebbero debito “spazzatura”, mentre per quest’ultimo garantirebbero un’elevata capacità di resistere a eventuali shock. In borsa, SoftBank capitalizza quasi 123 miliardi di dollari, pur in lievissimo calo quest’anno. Tra le scadenze negoziabili troviamo il bond aprile 2028 e cedola 6,25% in dollari (ISIN: XS1793255198). Alle quotazioni attuali, offre un rendimento del 3,94%, cioè do 265 punti base sopra il Treasury di pari durata residua. All’atto della sua emissione nel 2018, lo spread era di 346 punti.
E abbiamo anche la scadenza in euro luglio 2027 e cedola 5,25% (ISIN: XS1266661013): oggi, offre un rendimento del 4,12%. Considerato che il bond più generoso nell’Eurozona sia il BTp, il quale sui 6 anni garantisce lo 0,37% lordo, abbiamo uno spread di 375 punti. In teoria, sarebbe più che sufficiente per premiare la nostra propensione al rischio.