Si è chiuso anche il quarti collocamento del BTp Valore, con ordini per 11,23 miliardi, nettamente inferiori alla media delle prime tre emissioni. Un successo minore, ma pur sempre un successo. Si è trattata di un’operazione straordinaria per consentire alle famiglie di investire nei bond del Tesoro a tassi ancora allettanti e allo stato di incassare altri miliardi in un periodo dell’anno considerato liquido. Sale a circa 65 miliardi la raccolta complessiva tra i risparmiatori domestici in meno di un anno. A questi si devono aggiungere gli 8,56 miliardi incassati nel marzo dello scorso anno con il BTp Italia 2028.
Verso emissioni più innovative?
Prima dell’ultima emissione, il responsabile del debito pubblico, Davide Iacovoni, aveva prospettato il lancio di un altro bond retail del Tesoro entro la fine dell’anno. A parte un altro possibile BTp Italia, che è un titolo indicizzato all’inflazione italiana, l’idea sarebbe di offrire al mercato emissioni “più innovative”. A tale proposito, ha fatto riferimento alle emissioni bancarie.
Tempi per prossima emissione
Difficile che un altro bond del Tesoro venga emesso in favore del retail prima dell’autunno. Se non ci fosse stato il collocamento di questi giorni, giugno sarebbe stato un mese ideale, peraltro in coincidenza con il quasi certo taglio dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea (BCE). In piena estate, con gli italiani in vacanza o la testa già rivolta alle ferie, non è credibile che avvenga. Se ne riparlerebbe non prima di settembre, meglio ottobre.
Sarebbe un altro BTp Valore? Dipenderà dalle condizioni di mercato. Se i tassi scendessero significativamente dai livelli attuali, l’appeal per le famiglie scemerebbe altrettanto. Meglio un bond del Tesoro con caratteristiche più allettanti. Ma quale? I BTp Italia, con un’inflazione ormai rientrata e attesa bassa anche nei prossimi anni, non sembrano così ricercati.
Bond Tesoro tra rendimenti e inflazione
Già negli anni passati vi furono i BTp Futura a rappresentare una novità. Bond del Tesoro con cedole step-up e premio fedeltà legato al tasso di crescita del Pil italiano. Si potrebbe ripartire da qui, magari indicizzando direttamente le cedole al Pil nominale. Un modo per attirare le famiglie non così certe di portare l’investimento a scadenza. Tutto dipenderà da rendimenti e inflazione. Se i primi restano relativamente alti, un quinto BTp Valore entro l’anno sarebbe immaginabile. Se tornasse a preoccupare l’inflazione, invece, ci sarebbe spazio per un nuovo BTp Italia e magari per la scadenza quinquennale.