Bond Titano di San Marino, spread con BTp sceso al 2,2%

Il bond Titano di San Marino ha poco più di un anno di vita e segnala discreto avvicinamento ai rendimenti italiani dopo un'emissione costosa
3 anni fa
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Bond San Marino, maxi-guadagno in un anno
Bond San Marino, maxi-guadagno in un anno © Licenza Creative Commons

Era il mese di febbraio dello scorso anno quando la piccola Repubblica di San Marino emetteva il suo primo titolo di stato sui mercati internazionali, ribattezzato dalla stampa “bond Titano” dal nome del monte su cui sorge l’entità sovrana. Qualche mese prima ci aveva provato senza successo. In ogni caso, per attirare capitali all’infuori dai confini nazionali fu necessario offrire una cedola molto elevata rispetto alle condizioni di mercato vigenti in quella fase: 3,25%. Essa è distribuita attraverso la Bank of New York Mellon, incaricata dei pagamenti.

Molto per una scadenza triennale. Il bond sarà rimborsato, infatti, in data 24 febbraio 2024 (ISIN: XS2239061927).

Ieri, il bond Titano si acquistava sopra la pari a una quotazione di quasi 102. Il suo rendimento viaggiava in area 2,20%, circa +210 punti base sopra il BTp a 2 anni. Lo spread resta altissimo, sebbene in fase di emissione fosse di 340 punti. A dicembre, però, era sceso nettamente sotto 200 punti. In altre parole, chi acquistasse oggi l’obbligazione di San Marino percepirebbe alla scadenza un rendimento medio annuo lordo del 2,2% in più rispetto a un investimento di pari durata sul mercato sovrano italiano.

Bond Titano, basso rating e rischi da banche ed economia

San Marino ha un rating “spazzatura”. L’unica agenzia che lo assegna ancora alla repubblica è Fitch con il giudizio di BB+, il gradino più elevato della sua scala “junk”. Tuttavia, essa rileva come per livelli di ricchezza e PIL pro-capite, San Marino sarebbe più vicino ai paesi con rating AAA, per intenderci la Germania. La sua economia è cresciuta del 5% nel 2021 dopo il -6,6% accusato nel 2020 con la pandemia. Quest’anno, le stime vanno da +3% a +3,5%. Il debito pubblico dovrebbe essere giunto al picco del 90,4% del PIL nel 2021 e dovrebbe scendere all’85% nel 2025. In miglioramento anche il deficit dal 5,7% del 2021 al 2,3% atteso per quest’anno.

C’è un altro elemento molto favorevole al debito sanmarinese: il 35% di esso è stato contratto attraverso due bond perpetui, cioè senza scadenza, e a tassi molto bassi: rispettivamente 1,75% e 0,1%.

D’altra parte, il bond Titano peserà per il 20,8% del PIL atteso nell’anno in cui dovrà essere rimborsato. Inoltre, i crediti deteriorati delle banche domestiche al terzo trimestre 2021 ammontavano per i 60,6% del totale, al 35,8% al netto degli accantonamenti. Ciò implica l’elevato rischio di un intervento dello stato per evitare il collasso del sistema bancario nel prossimo futuro. E chiaramente, la tenuta fiscale ne risulterebbe minacciata.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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