Non c’è pace per la Tunisia e neppure per i suoi bond sovrani, compresi quelli denominati in euro. Riguardo a questi ultimi, le scadenze a 3, 4 e 5 anni stanno registrando un forte tonfo dei prezzi negli ultimi mesi. Solamente in 60 giorni, perdono rispettivamente il 14, 15% e più del 16%. Ieri, il titolo che sarà rimborsato nel febbraio 2024 scambiava a 75,65 centesimi, offrendo un rendimento lordo superiore al 21,2%. Quello che scade nel gennaio 2025 quotava in area 76,50 centesimi per un rendimento al 15,4% e, infine, il luglio 2026 è sceso sotto 76 centesimi e rendeva ieri il 13,56%.
Per le agenzie di rating, i bond della Tunisia sono “spazzatura”. A luglio, Fitch li aveva già declassati di un gradino a B-, mentre settimana scorsa è stata la volta di Moody’s, che ha abbassato il suo giudizio per la seconda volta quest’anno, portandolo a Caa1. E a leggere i grafici dei prezzi, non sembra che il mercato sovrano tunisino possa aspirare a un qualche sollievo nel breve.
Bond Tunisia, caduta provocata dalla crisi politica
La Tunisia è attraversata da una grave crisi economica, sociale e ormai anche politica. Qui, dove nacque l’ondata delle Primavere Arabe, a luglio il presidente Kais Saied ha sciolto il governo guidato dagli islamisti di Ennahda e sospeso il Parlamento. Nei giorni scorsi, aveva nominato un nuovo governo di 24 ministri, di cui 10 donne. E donna era anche il premier per la prima volta nella storia nazionale. Ma i deputati non gli hanno accordato la loro fiducia e adesso gran parte dell’establishment politico ritiene che l’esecutivo sia incostituzionale.
Il debito pubblico è già salito sopra il 90% a causa della pandemia, ma senza governo e con proteste di piazza rumorose, probabile che il lassismo fiscale prevalga sul mantenimento della solidità dei conti pubblici. Ed ecco che i prezzi dei bond della Tunisia in euro scendono per la percezione del maggiore rischio di credito.