Bond Turchia senza appeal persino con rendimenti al 20%, ecco perché

Le obbligazioni in lira turca sono oggetto di forti vendite dopo il licenziamento del governatore centrale. Ma il boom dei rendimenti non basta.
4 anni fa
1 minuto di lettura
Bond Turchia al collasso

E’ stata una settimana drammatica per il mercato finanziario turco. Venerdì 19 marzo, il presidente Erdogan licenziava il terzo governatore della banca centrale in poco più di un anno e mezzo. Naci Agbal veniva rimpiazzato con il più fidato Sahap Kavcioglu, confermando la propria ostilità per una politica di alti tassi contro l’inflazione. Alla riapertura dei mercati, il crollo della lira turca è stato impressionante: fino al -17%, salvo recuperare parzialmente le perdite e chiudere la settimana a -10%. Il tasso di cambio contro il dollaro è esploso da 7,22 a circa 8.

Il mercato sovrano di Ankara ne ha risentito duramente. I rendimenti a 10 anni sono saliti di oltre 500 punti base al 18,60%, mentre la scadenza a 2 anni ha accusato un rialzo di circa 470 punti al 19,43%. Il collasso ha riguardato anche i titoli denominati in valute straniere, con il bond in dollari 15 gennaio 2030 e cedola 11,875% ad avere perso il 7,5% e quello in euro con scadenza 16 febbraio 2026 e cedola 5,2% ad essersi deprezzato del 6,75%. Questo, perché il crollo ulteriore della lira impatta negativamente sulla sostenibilità del debito estero.

Dall’inizio dell’anno, i deflussi dai fondi obbligazionari turchi sono stati di quasi 1 miliardo di dollari (977,6 milioni). Si direbbe che sia arrivato il momento di tornare a guardare alla Turchia, dati i rendimenti elevatissimi e un tasso di cambio già indebolitosi a doppia cifra in poche sedute. La realtà è, però, molto meno rassicurante. Secondo Commerzbank, le previsioni sulla lira turca a fine anno si sono indebolite a titolo puramente indicativo da 8 a 10 contro il dollaro. Se avesse ragione, il cambio perderebbe un altro 20% da qui a nove mesi. Capite bene che non avrebbe alcun senso investire in assets che offrano rendimenti del 20%, quando altrettanto lo si perderebbe teoricamente a causa del cambio. E il trend negativo va avanti ormai da anni, se è vero che nell’ultimo decennio la lira ha perso oltre l’80%.

Investire in bond della Turchia senza correre il rischio di cambio diventa più economico e redditizio

[email protected] 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
Il suo motto è “Il lettore al centro grazie a una corretta informazione”; ogni suo articolo si pone la finalità di accrescerne le informazioni, affinché possa farsi un'idea dell'argomento trattato in piena autonomia.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

sul tema OBBLIGAZIONI

Articolo precedente

Prelievo forzoso pensioni: quando è illegittimo?

come risparmiare energia elettrica
Articolo seguente

Bollette luce, gas e internet: aiuti degli stati europei nell’anno Covid