Un giovane lettore chiede maggiori delucidazioni circa i bond “vulcano” di cui ha avuto notizia seguendo proprio i nostri articoli al riguardo su Investireoggi. Iniziamo con l’emittente. Sarà lo stato di El Salvador, probabilmente a partire già dalle prossime settimane. Il presidente Nayib Bukele nel 2021 ha introdotto Bitcoin come valuta legale nel paese, primo caso al mondo. Significa che i cittadini potranno usare la “criptovaluta” per pagare le tasse e i privati non potranno rifiutarsi di accettarlo in pagamento, pur non essendo obbligati a pagare attraverso il token digitale.
A novembre, lo stesso Bukele ha annunciato l’emissione di bond “vulcano”, così chiamati perché serviranno in parte per finanziare la costruzione di Bitcoin City, un’area nel Nord di El Salvador alle pendici di un vulcano. Qui, potrà effettuarsi il “mining” della “criptovaluta” grazie all’energia geotermica e gli investitori non pagheranno alcuna imposta, salvo l’IVA sui consumi.
Come funzioneranno i bond “vulcano”? Le emissioni saranno una decina per un controvalore totale di 10 miliardi di dollari. La prima, che si terrà a inizio 2022, prevede una scadenza di 10 anni e una cedola fissa del 6,5%. L’importo di 1 miliardo sarà destinato a finanziare per il 50% Bitcoin City e per l’altro 50% l’acquisto di Bitcoin. Dopo un periodo di 5 anni, i Bitcoin acquistati inizieranno ad essere rivenduti sul mercato e le eventuali plusvalenze realizzate saranno girate agli obbligazionisti.
Bond vulcano, ecco i rischi
Per questa ragione, i bond “vulcano” saranno nei fatti un investimento indiretto in Bitcoin. Del resto, il presidente Bukele immagina che già quest’anno i Bitcoin saliranno a 100.000 dollari. Nel frattempo, la banca centrale di El Salvador ha acquistato 1.391 Bitcoin, tanto crede nel progetto. E i rischi? Ne esistono di diversa natura. Anzitutto, se Bitcoin non si apprezzasse e ripiegasse, l’investimento sarebbe stato poco fruttuoso. Come vedremo, infatti, la sola cedola del 6,5% si rivelerebbe bassa.
E i 10 miliardi di emissioni sopra citati di pesano per il 40% del PIL attuale di El Salvador. Il Fondo Monetario Internazionale ha suonato l’allarme, tant’è che si sta rifiutando di concedere al paese un prestito di 1,3 miliardi, necessario per pagare una scadenza nel prossimo futuro. Il debito sovrano locale è classificato come “spazzatura” dalle agenzie di rating. E negli ultimi mesi, complici i timori del mercato verso l’idea abbracciata da Bukele sui Bitcoin, i rendimenti sono letteralmente esplosi. Il bond decennale offre il 18% e dallo scorso aprile perde oltre il 40% in termini di prezzo.
In definitiva, per investire nel bond “vulcano” non dovreste limitarvi a guardare la natura dell’obbligazione, ma anche ai rischi di credito a cui vi esporreste. Nel caso specifico, poi, dovreste almeno attendervi che le plusvalenze realizzate grazie alla vendita di Bitcoin siano tali da offrirvi un rendimento supplementare di circa il 12% rispetto alla cedola. Se così non fosse, avreste prestato denaro allo stato di El Salvador a sconto. Allo stato attuale, ciò equivale ad affermare che da qui a 5 anni Bitcoin debba salire sopra 135.000 dollari. Non è affatto impossibile, ma nessuno può dirlo con certezza.