A volte anche le cose scontate e semplici possono nascondere insidie non da poco. Il bonifico al figlio potrebbe essere una pratica innocua, scevra da problematiche fiscali, e invece a quanto pare anche in questo caso ci possono essere imprevisti che è meglio non sottovalutare. Diventa quindi fondamentale prestare attenzione alla causale per evitare possibili controlli fiscali o malintesi con l’Agenzia delle Entrate. In questo articolo, vedremo come procedere correttamente e quali accorgimenti adottare.
Come fare un bonifico al figlio
Effettuare un bonifico al figlio è semplice e può essere fatto attraverso diversi strumenti bancari: home banking, sportelli ATM, filiali bancarie o app mobile.
È sufficiente inserire i dati del beneficiario, l’importo e la causale. Tuttavia, la scelta della causale è un aspetto cruciale per evitare problemi futuri. I passaggi principali per eseguire un bonifico ai figli sono:
- Accedere al proprio conto bancario tramite app o sito web.
- Selezionare la voce “bonifico” o “trasferimento di denaro”.
- Inserire i dati del destinatario (nome, cognome e IBAN).
- Indicare l’importo da trasferire.
- Scegliere la causale più appropriata.
- Confermare l’operazione.
L’operazione è immediata nei bonifici istantanei, mentre quelli tradizionali possono richiedere uno o due giorni lavorativi. La causale del bonifico serve a giustificare il trasferimento di denaro e a evitare che possa essere interpretato come un reddito soggetto a tassazione. Un errore nella causale potrebbe portare a controlli fiscali o, in casi estremi, a dover dimostrare l’origine del denaro. È consigliabile utilizzare espressioni semplici e trasparenti per evitare dubbi. Vediamo alcune opzioni adeguate a seconda del tipo di trasferimento. Per indicare in modo chiaro e corretto il motivo del bonifico, si possono usare espressioni come:
- “Supporto familiare”
- “Aiuto economico”
- “Regalo di compleanno”
- “Donazione per studi universitari”
- “Contributo spese quotidiane”
- “Sostegno genitoriale”
Queste causali indicano chiaramente il motivo del trasferimento senza lasciare margini di interpretazione fiscale.
Bonifico al figlio, cosa evitare nella causale
Alcune causali possono destare sospetti o creare problemi con il Fisco. È sconsigliato usare termini come: “Prestito” senza un contratto scritto, in quanto potrebbe essere considerato un’attività di finanziamento soggetta a regolamentazione. “Rimborso” o “pagamento”, che potrebbero far pensare a un rapporto di lavoro o a una transazione commerciale. “Acquisto” senza specificare dettagli, poiché potrebbe sollevare dubbi sulla natura dell’operazione. Evitare di lasciare la causale vuota è altrettanto importante, poiché un’assenza di spiegazione potrebbe portare a richieste di chiarimenti.
Quando il bonifico riguarda somme elevate, è bene distinguere tra un semplice aiuto economico e una vera e propria donazione. Le donazioni di modico valore possono essere effettuate senza particolari formalità, mentre per somme più consistenti potrebbe essere necessario un atto notarile per garantirne la validità legale. Il Fisco potrebbe interpretare bonifici di importi elevati come una donazione non dichiarata e chiedere il pagamento dell’imposta sulle donazioni, se prevista. Per questo, se si trasferiscono cifre rilevanti, può essere utile consultare un esperto o redigere un documento che ne attesti la natura.
Bonifico ai figli per acquisto casa e altro ancora
Se il bonifico è destinato all’acquisto di una casa, è ancora più importante scegliere la causale corretta.
In questi casi, alcune formule sicure possono essere:
- “Sostegno economico per acquisto prima casa”
- “Donazione per acquisto immobile”
- “Contributo spese acquisto casa”
Indicare chiaramente la finalità aiuta a evitare problemi in fase di dichiarazione dei redditi e rende più semplice dimostrare la provenienza del denaro. Molti genitori effettuano bonifici per aiutare i figli a sostenere le spese universitarie o scolastiche. In questo caso, alcune causali consigliate sono:
- “Supporto spese universitarie”
- “Contributo per studi”
- “Pagamento affitto per studio”
Se il bonifico copre l’affitto di un appartamento per lo studio, è utile indicare anche il riferimento al contratto d’affitto per eventuali detrazioni fiscali.
Controlli fiscali sui bonifici
Le banche e l’Agenzia delle Entrate possono effettuare controlli sui bonifici per verificare l’eventuale presenza di transazioni sospette. Tuttavia, i trasferimenti tra familiari non sono automaticamente soggetti a tassazione, a meno che non emergano incongruenze nei redditi dichiarati o nel patrimonio. Se si ricevono richieste di chiarimento, è utile avere documenti o corrispondenze che dimostrino la natura dell’operazione. Conservare le ricevute dei bonifici e, se necessario, redigere una scrittura privata tra le parti può essere una precauzione utile.
Fare un bonifico ai figli è un’operazione semplice, ma è essenziale prestare attenzione alla causale per evitare problemi fiscali. Utilizzare termini chiari e precisi permette di giustificare il trasferimento senza il rischio di interpretazioni errate. Evitare espressioni ambigue come “prestito” o “pagamento” e preferire diciture come “sostegno familiare” o “donazione” garantisce maggiore tranquillità. Inoltre, per somme elevate, potrebbe essere utile redigere un documento che attesti la natura del trasferimento, così da evitare eventuali contestazioni in futuro.
Riassumendo.
- Scrivere una causale chiara evita controlli fiscali e possibili interpretazioni errate da parte dell’Agenzia delle Entrate;
- Cosa scrivere e cosa evitare Usare espressioni come “sostegno familiare” o “donazione” ed evitare termini come “prestito” o “pagamento” per non incorrere in problemi;
- Bonifici di importo elevato Per somme importanti potrebbe essere utile un atto notarile o una scrittura privata per dimostrare la natura del trasferimento.