Bonifico parlante: guida al pagamento nei bonus edilizi

Il bonifico parlante è essenziale per accedere alle detrazioni fiscali sui bonus edilizi. Ecco come funziona e cosa evitare
2 mesi fa
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bonifico parlante la guida
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Il bonifico parlante è uno strumento essenziale per chi intende usufruire delle detrazioni fiscali legate ai bonus edilizi in Italia. Questa tipologia di pagamento viene richiesta dal legislatore per alcune categorie di interventi edilizi e rappresenta uno dei requisiti fondamentali per accedere agli incentivi fiscali previsti.

Ma cosa distingue esattamente un bonifico parlante da un bonifico ordinario? Quali sono i bonus edilizi coinvolti?

In questo articolo risponderemo a queste domande, fornendo una panoramica dettagliata su come funziona il bonifico parlante e cosa fare in caso di errori.

Cosa si intende per Bonifico Parlante?

A differenza del bonifico ordinario, il bonifico parlante è un particolare tipo di pagamento che deve contenere specifiche informazioni, essenziali per accedere alle detrazioni fiscali previste dal legislatore. Quando si effettua un bonifico parlante, è necessario inserire una causale che indichi chiaramente il tipo di bonus a cui si intende accedere, oltre ai dati fiscali sia del beneficiario della detrazione, sia del destinatario del bonifico, ovvero l’impresa o il fornitore che ha eseguito i lavori.

Elementi Fondamentali del Bonifico Parlante

Un bonifico parlante deve riportare i seguenti elementi indispensabili:

  • Causale del versamento: questa deve essere esplicitamente riconducibile al tipo di bonus o detrazione a cui si fa riferimento (es. Superbonus, Bonus ristrutturazione, Ecobonus, ecc.). Per causa basta inserire in riferimento normativo che regolamento il bonus edilizio derivante dalle spese che si devono pagare.
  • Dati fiscali del beneficiario: il codice fiscale della persona o del soggetto che beneficerà della detrazione.
  • Dati fiscali del destinatario: il codice fiscale o la partita IVA dell’impresa o del fornitore che ha eseguito i lavori.

Questi dettagli sono fondamentali affinché il pagamento possa essere considerato valido ai fini fiscali e consente di accedere alle agevolazioni previste.

Bonus Edilizi che Richiedono il Bonifico Parlante

Il legislatore ha stabilito che il bonifico parlante è obbligatorio per determinati bonus edilizi, ossia le agevolazioni fiscali legate ai lavori di ristrutturazione.

Ecco quali.

  • Superbonus 110%
  • Bonus ristrutturazioni 50%
  • Ecobonus ordinario
  • Sismabonus ordinario
  • Bonus per colonnine di ricarica per veicoli elettrici
  • Bonus barriere architettoniche 75% (per spese sostenute a partire dal 30 dicembre 2023)

Eccezioni: Bonus che Non Richiedono il Bonifico Parlante

Esistono anche alcuni bonus per i quali il bonifico parlante non è richiesto:

  • bonus mobili e grandi elettrodomestici: si può pagare con bonifico ordinario, carta di credito o debito. Non sono ammessi pagamenti in contante o assegni;
  • bonus verde: consente il pagamento con qualsiasi strumento tracciabile, inclusi assegni, ma non in contante.

La ritenuta d’acconto

Un altro aspetto che distingue il bonifico parlante è la sua soggezione alla ritenuta d’acconto . Quando si effettua un pagamento tramite bonifico parlante, la banca o la posta trattiene una percentuale dell’importo, destinata ad acconto sulle imposte dovute dal fornitore o dall’impresa che ha eseguito i lavori.

Dal 1° marzo 2024, la ritenuta d’acconto ha subito un aumento, passando dall’8% all’11%. Pertanto:

  • per i bonifici effettuati fino al 29 febbraio 2024, la ritenuta d’acconto è pari all’8%;
  • per i bonifici effettuati dal 1° marzo 2024, la ritenuta d’acconto vendita all’11%.

Questa ritenuta è una misura fiscale che ha l’obiettivo di garantire che il fornitore dichiari correttamente i redditi percepiti dalle attività eseguite.

Cosa fare in caso di errori nel bonifico parlante

Errori nella compilazione del bonifico parlante possono causare problemi nell’accesso alle detrazioni. Tuttavia, l’Agenzia delle Entrate ha fornito alcune precisazioni nella Circolare sui bonus edilizi (Circolare n. 17/E del 2023) su come comportarsi in caso di errori.

Errori nella causale del Bonifico

Se viene inserita una causale errata, ad esempio indicando il nome di un bonus diverso rispetto a quello effettivamente richiesto, non si perde il diritto alla detrazione. Non è necessario correggere il bonifico, poiché l’errore nella causale non compromette il riconoscimento del beneficio fiscale, a patto che tutti gli altri requisiti siano stati rispettati.

Errori nella ritenuta d’acconto

Nel caso in cui l’errore comprometta la corretta applicazione della ritenuta d’acconto (8% o 11% a seconda della data del bonifico), il contributore ha due opzioni:

  • ripetere il bonifico: effettuare nuovamente il bonifico, questa volta inserendo correttamente tutte le informazioni;
  • dichiarazione sostitutiva del fornitore: richiedere dall’impresa o dal fornitore una dichiarazione sostitutiva in cui si attesta che i corrispettivi ricevuti sono stati correttamente contabilizzati ai fini fiscali.

Chi può effettuare il pagamento?

Un aspetto importante da considerare è che il bonifico parlante può essere effettuato anche da una persona diversa dal beneficiario della detrazione fiscale.

Ad esempio, è possibile che il genitore effettui il bonifico per lavori eseguiti su una proprietà intestata al figlio, il quale beneficerà della detrazione. In questo caso, è fondamentale che il figlio sia l’intestatario delle fatture, mentre il genitore può risultare come ordinante del bonifico.

Come compilare correttamente un bonifico parlante

La corretta compilazione del bonifico parlante è fondamentale per evitare problemi con il fisco. Di seguito, alcuni suggerimenti utili per assicurarsi che il bonifico sia corretto.

  • Verificare la causale: inserire la causale corretta, specificando il tipo di bonus edilizio a cui si fa riferimento (es. “Intervento di ristrutturazione edilizia ai sensi dell’art. 16-bis del DPR 917/1986”).
  • Inserire i dati fiscali corretti: controllare con attenzione i codici fiscali o le partite IVA del beneficiario della detrazione e dell’impresa esecutrice.
  • Assicurarsi della corretta ritenuta d’acconto: verificare che la banca o la posta applichi correttamente la ritenuta d’acconto in base ai dati del bonifico.

Conclusioni

Il bonifico parlante rappresenta un passaggio cruciale per chi intende usufruire delle detrazioni fiscali legate ai bonus edilizi. Sebbene possa sembrare una formalità burocratica, è fondamentale prestare attenzione ai dettagli richiesti per evitare di perdere l’accesso ai benefici fiscali.

Seguire le istruzioni fornite dall’Agenzia delle Entrate e rispettare le normative vigenti è il modo migliore per evitare complicazioni.

Soprattutto, ricordiamo che a partire dal 1° marzo 2024, la ritenuta d’acconto è passata dall’8% all’11%, un cambiamento importante da tenere a mente durante la realizzazione dei bonifici futuri.

Per ulteriori informazioni o dubbi, è sempre consigliabile consultare un commercialista o un esperto fiscale.

Riassumendo…

  • Il bonifico parlante è obbligatorio per usufruire di diverse detrazioni fiscali sui bonus edilizi.
  • Deve includere causale, dati fiscali del beneficiario e del fornitore per essere valido.
  • Obbligatorio per tutti i bonus edilizi, tranne bonus mobili e bonus verde.
  • Dal 1° marzo 2024, la ritenuta d’acconto è aumentata dall’8% all’11%.
  • Errori nella causale non compromettono la detrazione, ma quelli sulla ritenuta vanno corretti.
  • Anche un soggetto diverso dal beneficiario della detrazione può effettuare il bonifico parlante (le fatture devono essere intestate a chi deve godere del bonus edilizio).

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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