Bonifico parlante, quando il codice fiscale sbagliato fa perdere il bonus edilizio

Nella predisposizione del bonifico parlante nel campo dei bonus edilizi particolare attenzione al codice fiscale indicato
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9 mesi fa
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bonifico parlante
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L’evoluzione del panorama fiscale italiano ha introdotto, negli ultimi tempi, nuove dinamiche nel settore edilizio, segnando un passo significativo verso la digitalizzazione e la tracciabilità delle transazioni finanziarie.

Tra le novità più rilevanti, l’arrivo di un aggiornamento cruciale per il bonifico parlante, strumento fondamentale per l’accesso ai bonus edilizi. Questa modifica, con entrata in vigore dal 1° marzo 2024, riguarda l’aumento della ritenuta d’acconto detta tipologia di pagamento. Un cambiamento che impatta direttamente le modalità di pagamento e gestione fiscale delle imprese e dei fornitori nel settore delle costruzioni.

Ruolo e caratteristiche del bonifico parlante nei bonus edilizi

Il bonifico parlante rappresenta una colonna portante nel sistema di incentivi fiscali legati al settore edilizio, essenziale per la fruizione di svariati bonus, quali, ad esempio, il superbonus, il bonus ristrutturazione al 50%, l’ecobonus ordinario, il sismabonus, il bonus per l’installazione di colonnine di ricarica e il bonus 75% per la rimozione di barriere architettoniche.

La specificità di questo strumento di pagamento risiede nella sua capacità di fornire all’Agenzia delle Entrate tutti i dati necessari per la verifica della correttezza e della tracciabilità delle spese sostenute, requisiti indispensabili per l’ottenimento delle detrazioni fiscali. Contrariamente, per bonus quali quello verde e per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici, il bonifico parlante non è richiesto, pur mantenendo l’obbligo di pagamento attraverso strumenti tracciabili. Quello parlante, ricordiamo, è il bonifico da cui devono evincersi tre elementi fondamentali, ossia:

  • causale di versamento (in genere si tratta della normativa che disciplina il bonus edilizio legato alle spese che si pagano)
  • il codice fiscale del beneficiario della detrazione fiscale
  • i dati fiscali del destinatario del bonifico (impresa/fornitore).

La ritenuta d’acconto

Inoltre questa tipologia di bonifico è soggetta a ritenuta d’acconto. Proprio con riferimento a tale ritenuta, con l’introduzione della legge di bilancio 2024, dal 1° marzo di questo stesso anno, l’aliquota è aumentata dall’8% all’11%.

Un aggiornamento che non influisce sui contribuenti che effettuano il bonifico ma che si riflette, invece, significativamente sulle imprese e sui fornitori che ricevono i pagamenti. Questi ultimi vedranno una variazione nella somma netta accreditata.

Nonostante l’aumento della ritenuta, le procedure in caso di errore nella compilazione del bonifico parlante rimangono invariate, offrendo ancora una certa flessibilità nel correggere eventuali inesattezze senza la necessità di effettuare nuovamente il pagamento. Importante è sottolineare che, in caso di errori e di impossibilità a ripetere il bonifico, esiste la possibilità per il contribuente di ottenere una dichiarazione sostitutiva dall’impresa o dal fornitore, attestante la corretta imputazione dei corrispettivi a fini fiscali.

Bonifico parlante, quando si sbaglia il codice fiscale

Il problema si pone quando, nel bonifico parlante, l’errore commesso riguarda il codice fiscale del beneficiario della detrazione.

Si pensi al caso in cui le spese sono pagate dal marito da un conto cointestato con la moglie e nel bonifico parlante il marito invece che indicare il suo codice fiscale riporta il codice fiscale della moglie. In questo caso, il bonifico risulta a norma di legge effettuato correttamente. Quindi, il marito perde la detrazione mentre a beneficiarne potrà essere la moglie.

Tuttavia, in ipotesi del genere, in caso di fatture intestate al marito, su queste bisogna anche annotare che a beneficare della detrazione è la moglie. In pratica va annotato che la spesa è stata interamente pagata dalla moglie allegando copia del bonifico parlante effettuato.

Riassumendo

  • nei bonus edilizi le spese devono pagarsi con bonifico parlante
  • NON sono soggetti a bonifico parlante solo il bonus mobili e il bonus verde (che comunque sono soggetti a obbligo di pagamento tracciabile)
  • il bonifico parlante è soggetto a ritenuta d’acconto che dal 1° marzo 2024 è aumentata dall’8% all’11%
  • se si sbaglia qualcosa nel bonifico parlante è possibile ripetere il bonifico o se non ripetibile è possibile farsi rilasciare documentazione dall’impresa sulla corretta contabilizzazione della spesa
  • se si indica un codice fiscale del destinatario del bonifico sbagliato (ossia quello di un soggetto diverso) il bonus edilizio è perso.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

1 Comment

  1. Buonasera, nell’effettuare un bonifico parlante per lavori di ristrutturazione, ho erroneamente invertito i codici fiscali del beneficiario e del fruitore della detrazione. La ritenuta di acconto sul bonifico parlante è stata comunque effettuata regolarmente. Come fare a non perdere il diritto alla detrazione

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