Chi fa un bonifico senza causale rischia di incorrere in seri guai. Come canta Jovanotti con il brano Terra degli uomini: “Son sempre i migliori che partono, ci lasciano senza istruzioni a riprogrammare i semafori. In cerca di sante ragioni e c’è sempre un gran sole a sorprenderci”.
La vita è piena di imprevisti e di compiti da portare a termine. Non sempre, purtroppo, sappiamo bene cosa fare e spesso rischiamo di commettere degli errori che possono portare a dover fare i conti con conseguenze alquanto spiacevoli.
Lo sanno bene i tanti contribuenti che, anche a causa di qualche piccola svista, hanno dovuto pagare pesanti sanzioni. La macchina amministrativa, d’altronde, non si ferma mai e il Fisco è sempre pronto a bussare alla loro porta per richiedere spiegazioni e, ove necessario, anche dei versamenti per mettersi in regola.
Proprio in tale ambito si invita a prestare attenzione alla causale del proprio bonifico, poiché in assenza di tale dicitura si rischia davvero grosso.
Bonifico senza causale, cosa si rischia
L’Agenzia delle Entrate effettua continuamente dei controlli volti a scovare i possibili furbetti. Tanti sono gli strumenti a disposizione del Fisco per mettere sotto la lente di ingrandimento i contribuenti e non lasciarsi sfuggire eventuali comportamenti scorretti. Basti pensare alla digitalizzazione dei conti correnti che consente all’ente di amministrazione finanziaria di scoprire subito chi ha fatto un bonifico senza inserire la causale.
Quest’ultima dicitura, spesso sottovaluta, è in realtà molto importante. Soltanto grazie ad essa, infatti, è possibile capire per quale motivo sia stato effettuato un versamento ed escludere possibili comportamenti illeciti o transazioni dubbie.
Per questo motivo, nel caso in cui si dimentichi di inserire la causale, si potrebbe fare i conti con l’Agenzia delle Entrate. Quest’ultima, infatti, potrebbe chiedere spiegazioni, in modo tale da capire se si tratti, ad esempio, di denaro versato per un lavoro in nero.
In tale ambito si inserisce l’ordinanza numero 16850 del giugno 2024 della Corte di Cassazione che sottolinea la necessità di fornire apposita documentazione, volta a giustificare eventuali movimentazioni sospette. Ma non solo, come riportato su Fisco Oggi, la rivista online dell’Agenzia delle Entrate:
“Gli stessi giudici, richiamando il consolidato orientamento della giurisprudenza, hanno evidenziato che la norma sopra richiamata, “…prevede una presunzione (relativa) in base alla quale i versamenti non giustificati operati su conti correnti bancari vanno imputati a ricavi, ove il contribuente non alleghi elementi probatori idonei a giustificare una diversa imputazione delle singole movimentazioni”.
Bonifico, cosa fare per evitare di avere problemi con il Fisco
Ogni qualvolta si effettua un bonifico è necessario prestare attenzione all’importo e al beneficiario poiché questa combo fa scattare automaticamente i controlli dell’Agenzia delle Entrate. Ma non solo, onde evitare di avere possibili problemi con il Fisco è necessario inserire sempre la causale. A tal proposito si invita anche a indicare dei riferimenti temporali ben precisi. Se, ad esempio, si deve pagare il canone di affitto di settembre, la causale potrebbe essere “Canone di affitto settembre 2024”.
Nel caso in cui, invece, si tratti di una fattura è opportuno scrivere il numero del documento in questione e relativo oggetto. A titolo di esempio la causale potrebbe essere: “Fattura n. 23, acquisto televisore”. La causale deve essere inserita anche nel caso in cui si desideri, ad esempio, regalare dei soldi a qualcuno, come i figli. In quest’ultimo caso si consiglia di indicare nome e cognome del soggetto beneficiario, oltre al motivo del versamento. Ad esempio è possibile scrivere: “regalo a mio figlio per la laurea”, “contributo a mia figlia per comprare l’auto” e così via. Una semplice accortezza che permette di evitare grossi guai.