Bonus 1.000 euro (quasi) per gli over 80 anni: quando arriva e chi può richiederlo

Arriva la nuova prestazione universale anziani (PU). Non ci sarà subito e in via permanente. Ecco chi può averla e gli importi previsti
10 mesi fa
2 minuti di lettura
prestazione universale anziani
Foto © Licenza Creative Commons

Qualche giorno fa il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legislativo sull’assistenza di persone non autosufficienti. Tra le misure la nuova prestazione universale anziani. Un bonus, che può arrivare a circa 1.000 euro destinato agli ultra 80enni non autosufficienti.

Il nuovo sussidio, per adesso, si affianca all’indennità di accompagnamento ma progressivamente la andrà a sostituire. La prestazione, dunque, è rivolta a quelle persone della terza età, che oltre al requisito anagrafico, devono trovarsi anche in stato di necessità di ricevere assistenza in quanto non in grado di compiere gli atti di vita quotidiana in maniera autonoma.

I requisiti

Il decreto legislativo in commento è stato approvato in via preliminare (dunque, dovrà arrivare la versione definitiva). Con esso l’esecutivo provvede a dare attuazione alla delega di cui agli articoli 3, 4 e 5 della legge n. 33/2023 (legge delega assistenza anziani). Con tale provvedimento, si prevede tra l’altro a introdurre:

  • l’offerta integrata di assistenza e cure domiciliari finalizzata all’erogazione a domicilio di interventi caratterizzati da un livello di intensità e complessità assistenziale variabile nell’ambito di specifici percorsi di cura e di un progetto di assistenza individuale integrato;
  • la previsione di servizi residenziali e semiresidenziali socioassistenziali e sociosanitari;
  • il potenziamento delle reti locali delle cure palliative;
  • la prestazione universale anziani.

Quest’ultima è destinata a coloro che risultano avere i seguenti requisiti:

  • età anagrafica di almeno 80 anni;
  • livello di bisogno assistenziale gravissimo, definito dall’INPS, sulla base di determinati indicatori;
  • ISEE per le prestazioni agevolate di natura sociosanitaria, in corso di validità, non superiore a euro 6.000.

Prestazione universale anziani: importa e domanda

La prestazione universale anziani (PU) sarà composta da una quota fissa monetaria e da una quota integrativa definita “assegno di assistenza”. Quest’ultima, finalizzata all’acquisto di servizi, per promuovere il progressivo potenziamento delle prestazioni assistenziali per il sostegno alle persone interessate al nuovo beneficio.

La quota fissa monetaria corrisponderà all’attuale indennità di accompagnamento, ossia 527,16 euro mensili. La parte integrativa, invece, sarà di 850 euro mensili e, come detto, sarà destinata a remunerare i compensi pagati per l’assistenza ricevuta dalla persona anziana per il lavoro svolto da lavoratori domestici o per l’acquisto di altri servizi destinati al lavoro di cura e assistenza.

La nuova misura di aiuto non è già in vigore. Si partirà, in via sperimentale, il 1° gennaio 2025 e fino al 31 dicembre 2026. Poi si deciderà se prorogarla, abrogarla o lasciarla in via permanente. Per le modalità attuative (tempi e modalità di domanda) bisognerà aspettare altro provvedimento che vada a definirle.

Riassumendo…

  • il Consiglio dei Ministri ha approvato, il 25 gennaio 2024, il decreto legislativo assistenza anziani
  • tra le misure la nuova prestazione universale anziani, destinata a persone con almeno 80 anni di età NON autosufficienti e con ISEE non superiore a una certa soglia
  • il bonus è destinato a sostituire, progressivamente, l’attuale indennità di accompagnamento
  • in via sperimentale, è previsto dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2026
  • per le modalità attuative bisognerà aspettare nuovo provvedimento.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Qual è la durata dei buoni fruttiferi postali: 20 0 30 anni?
Articolo precedente

Quanto durano i buoni fruttiferi postali ordinari: 30 o 20 anni?

Arabia Saudita, vendita di alcolici dopo oltre 70 anni
Articolo seguente

In Arabia Saudita apre il primo negozio di alcolici, altro passo verso la liberalizzazione dell’economia