In arrivo nuove risorse dall’Europa da poter destinare al bonus 110. Il via libera al nostro PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) che piace all’Europa, infatti, potrebbe portare nella casse del nostro Governo circa 200 miliardi di euro che l’esecutivo probabilmente metterà a disposizione per il miglioramento del tasso di efficientamento energetico delle strutture (pubbliche e private) presenti in Italia.
Ciò si traduce nello sblocco della proroga del bonus 110 per gli anni a seguire e nell’aggiunta, rispetto a quelli attuali, di ulteriori interventi edilizi finalizzati al miglioramento energetico degli edifici ammessi al bonus 110 medesimo.
Da ciò occorre attendersi anche una crescita del PIL del nostro Paese di circa i 5% nel 2021 e 2022 (stime di Standard & Poor’s).
Bonus 110: gli attuali lavori trainanti e trainati
Nella versione attuale, ricordiamo, il bonus 110 si concretizza in una detrazione fiscale, da godere in 5 quote annuali di pari importo, spettante a fronte di spese sostenute (dal 1° luglio 2020) per lavori edilizi (c.d. lavori trainanti), quali:
- interventi di isolamento termico sugli involucri
- sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale sulle parti comuni
- sostituzione di impianti di climatizzazione invernale sugli edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari di edifici plurifamiliari funzionalmente indipendenti
- interventi antisismici.
Oltre agli interventi trainanti sopra elencati, rientrano nel bonus 110 anche le spese per interventi eseguiti insieme ad almeno uno degli interventi principali di isolamento termico, di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale o di riduzione del rischio sismico. Si tratta dei c.d. lavori “trainati”, ossia:
- interventi di efficientamento energetico
- installazione di impianti solari fotovoltaici
- infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici
- interventi di eliminazione delle barriere architettoniche (per spese sostenute dal 1° gennaio 2021).
Uno dei vantaggi del bonus 110 è che, in luogo della detrazione fiscale, il beneficiario può optare per lo sconto in fattura o la cessione del credito.
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