L’interesse del bonus 110%, in attesa dell’imminente legge di conversione, non è dimostrato solo dalle reazioni curiose degli utenti (anche in redazione cerchiamo di rispondere ai numerosi quesiti che ci arrivano) ma anche dal numero di proposte di interventi correttivi per rendere ancora più efficace la misura che, senza dubbio, ha un notevole potenziale. Tra queste ne riportiamo alcune delle più interessanti e che, se approvate, potrebbero dare una spinta alle domande per il bonus 110% e, di conseguenza, anche al settore edile.
Proposte di modifica Ecobonus 110%: durata, cessione del credito e verifica sismica
La prima possibile modifica si riferisce all’articolo all’art. 119, comma 1 del decreto Rilancio ed è stata richiesta da più parti tenendo conto dell’iter di approvazione dei lavori in condominio. La richiesta è quella di estendere la proroga fino al 31 dicembre 2023.
In secondo luogo si punta, in merito al Sisma bonus, di far rientrare in detrazione anche le spese documentali per la valutazione sismica del rischio. Si tratterebbe, nelle intenzioni dei firmatari, di una detrazione dell’80% entro un limite di 100 milioni di euro svincolata dal fatto che poi si proceda o meno con i lavori. Il testo che si andrebbe ad aggiungere all’articolo 16, comma 1-sexies, del decreto-legge 4 giugno 2013, n. 63 è il seguente: “la detrazione delle spese è prevista anche nel caso in cui alla classificazione e verifica degli immobili non segua l’effettiva esecuzione delle opere, con detrazione dell’imposta lorda pari all’80 per cento dei costi sostenuti per le prestazioni professionali di classificazione e verifica sismica determinati dall’applicazione del Decreto del Ministero della Giustizia 17 giugno 2016. Nel caso in cui sull’immobile classificato vengano successivamente eseguiti i lavori di miglioramento sismico, le spese di classificazione e verifica sismica rientrano comunque nel massimale dei 96.000 euro per unità immobiliare. Agli oneri derivanti da tale disposizione si provvede entro il limite pari a 100 milioni di euro di cui alla spesa stanziata per l’incentivo fiscale derivante dall’attuazione degli interventi antisismici degli immobili”.
Estensione del Sisma Bonus anche per immobili di attività produttive?
Tra le proposte di modifica che potrebbero notevolmente amplificare la portata del bonus 110%, in particolare per quanto attiene al Sisma Bonus, c’è anche quella di includere la detrazione per gli edifici funzionali ad attività produttive. Il parametro per calcolare il tetto detraibile cambierebbe in rapporto alla superficie calpestabile.
Cessione del credito: una piattaforma digitale per snellire la procedura
Ma le proposte di correzione insistono sul nodo cruciale del bonus 110%, ossia la cessione del credito. All’uopo è stato proposto l’inserimento del comma 8 dell’art. 121 che dovrebbe prevedere quanto segue: “Al fine di favorire la semplificazione ed il corretto espletamento delle procedure di cui all’art. 119, è demandato al Dipartimento Casa Italia della Presidenza del Consiglio dei Ministri il monitoraggio e la promozione degli interventi di rigenerazione del patrimonio edilizio e degli incentivi fiscali connessi al sisma ed all’ecobonus anche avvalendosi, per l’espletamento delle proprie funzioni, di una piattaforma informatica nazionale”.