Con un PIL al 6% ed un deficit sceso al 9,5% il quadro economico e finanziario del nostro Paese è in fase di miglioramento. In termini monetari, ciò si tradurrebbe in circa 18 miliardi di euro in più disponibili, una parte dei quali potrebbero essere destinati ad una proroga bonus 110.
Si tratta di voci di corridoio trapelate, in questi giorni, dal vertice tenutosi tra il premier Mario Draghi, il Ministro dell’Economia e Finanze, Daniele Franco, ed i vertici della maggioranza, avente ad oggetto il Nadef (Nota di aggiornamento al documento economico finanziario), in preparazione alla legge di bilancio 2022.
Le attuali scadenze
Il bonus 110 è previsto dall’art.119 del decreto Rilancio. Introdotto a decorrere dalle spese sostenute dal 1° luglio 2020, ha formato poi oggetto di successivi interventi legislativi, alcuni dei quali volti alla semplificazione per accedervi (si veda, ad esempio, la CILAS) e ad un leggero ritocco della scadenza.
Sulla base nella normativa vigente, il beneficio spetta per lavori trainanti e trainati effettuati su:
- unità unifamiliari, a fronte di spese sostenute nel periodo 1° luglio 2020 – 30 giugni 2022
- condominio, a fronte di spese sostenute nel periodo 1° luglio 2020 – 31 dicembre 2022
- edifici da 2 a 4 unità abitative a fronte di spese sostenute nel periodo 1° luglio 2020 – 31 dicembre 2022, a condizione che entro il 30 giugno 2022 siano completati lavori per il 60% di quelli previsti
- edifici ex IACP a fronte di spese sostenute nel periodo 1° luglio 2020 – 31 dicembre 2023, a condizione che entro il 30 giugno 2023 siano completati lavori per il 60% di quelli previsti.
Serve proroga bonus 110
Dunque, come si può notare, sulla base della normativa in vigore, solo in alcuni casi il bonus 110 finisce per applicarsi anche alle spese sostenute entro il 31 dicembre 2023 e purché sia rispettato uno stato di avanzamento lavori entro il 30 giugno di quello stesso anno.
L’obiettivo invece, ora è che nella legge di bilancio 2022 si liberino risorse da destinate ad una proroga bonus 110 fino a tutto il 2023 per tutti e senza condizioni.
Anche se per ora restano voci di corridoio, la speranza per il settore edile e per i proprietari di immobili intenzionati ad effettuare lavori è quella di avere presto certezze.
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