Bonus 110%: per i controlli le istituzioni si rivolgono ai professionisti

Deve essere il committente e non l’impresa di costruzioni o l’istituto bancario finanziatore a scegliere il professionista e ciò proprio per permettergli di svolgere la sua funzione di terzietà certificando la validità dell’intervento realizzato con il bonus 110%
4 anni fa
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Superbonus 110% con tetto alle cessioni, sanzioni più dure e stretta sul lavoro nero
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Il bonus 110%, probabilmente una delle misure fiscali che ha suscitato il maggior interesse in questo periodo, si accinge a prendere il via, ma non con pochi problemi.

In un recente convegno del consiglio nazionale degli architetti, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro si è espresso in merito alla necessità di maggiori controlli su quest’agevolazione, la quale, proprio per la sua portata, potrebbe essere soggetta a speculazioni.

Dichiara Fraccaro: “Piuttosto che chiedere una norma in più”, rivolgiamo agli Ordini professionali il compito di controllo sul cosiddetto bonus 110%, in modo che quest’agevolazione venga usata correttamente e non si creino speculazioni.

Bonus 110% soddisfatti gli architetti

Giuseppe Cappochin, Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori dai microfoni del convegno esprime non poco entusiasmo: “il Superbonus 110% è una nuova opportunità per professionisti e imprese”.

“Noi crediamo che debba essere il committente e non l’impresa di costruzioni o l’istituto bancario finanziatore a scegliere il professionista e ciò proprio per permettergli di svolgere la sua funzione di terzietà certificando la validità dell’intervento realizzato. Analogamente, riteniamo che debbano essere gli Ordini professionali territoriali a certificare la congruità delle parcelle dei professionisti procedendo alla loro liquidazione. Solo con la massima trasparenza e con nessuna commistione di ruoli si potrà garantire questo corretto utilizzo. Fondamentale, poi, sia definito un protocollo con i principali enti erogatori relativamente alla necessità di non superare il 10%, eccedente il 100%, il corrispettivo per le loro prestazioni”.

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