“Non lavorare mai solo per il denaro o per il potere. Essi non salveranno la tua anima o ti aiuteranno a dormire la notte“, afferma
Marian Wright Edelman. I soldi, in effetti, non sono garanzia di felicità. Tuttavia non si può negare come siano particolarmente importanti in diverse circostanze. Ogni bene o servizio, d’altronde, per essere acquistato richiedere una contropartita economica.
La crisi in corso, però, ha compromesso la situazione finanziaria di molte famiglie che non riescono ad arrivare alla fine del mese.
Bonus 200 euro e bonus 150 euro: chi ne ha diritto
Il bonus 200 euro è destinato ai soggetti che nel 2021 hanno registrato un reddito pari a massimo 35 mila euro. Il bonus una tantum da 150 euro, invece, è a favore di coloro che nel 2021 hanno registrato un reddito pari a massimo 20 mila euro. Tra coloro che hanno diritto a tali agevolazioni, fermo restando i limiti reddituali poc’anzi citati, si annoverano anche i titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, nonché dottorandi e assegnisti di ricerca. Molti di costoro, però, si sono visti respingere la richiesta dei bonus perché non hanno provveduto ad effettuare formale iscrizione alla Gestione Separata.
Bonus una tantum anche senza iscrizione alla Gestione Separata: chi avrà i soldi senza rifare domanda
Nonostante siano stati inizialmente esclusi, perché non iscritti alla Gestione Separata, anche i titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, dottorandi e assegnisti di ricerca potranno a breve beneficiare dell’erogazione dei bonus una tantum dal valore pari a 200 euro e 150 euro.
A confermarlo lo stesso Istituto Nazionale della Previdenza Sociale con il messaggio numero 635 del 10 febbraio 2023:
“L’Istituto, su conforme parere del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, tenuto conto della finalità dell’intervento e della contemporanea sussistenza dei requisiti sostanziali della contribuzione effettiva connessa all’attività svolta e delle denunce Uniemens del committente, procederà al pagamento delle menzionate indennità anche in assenza della formale iscrizione alla Gestione separata“.
Entrando nei dettagli viene sottolineato che esclusivamente per le domande di bonus da 150 e 200 euro respinte con la sola motivazione dell’assenza del requisito di iscrizione alla Gestione separata, l’Inps procederà alla relativa erogazione.