Con la definitiva conversione in legge del decreto Aiuti ter (legge n. 175 del 17 novembre 2022), arriva l’ufficialità per i dipendenti pubblici in merito al bonus 150 euro busta paga. Per loro, a differenza dei lavoratori dipendenti settore privato l’indennità, se spettante, sarà davvero del tutto automatica. Quindi, senza necessità di porre in essere alcun adempimento.
Perché questa disparità di trattamento?
Ricordiamo che il bonus 150 euro è il contributo una tantum destinato alle stesse categorie per le quali è stato previsto il bonus 200 euro del primo decreto Aiuti.
Tra le categorie di destinatari dei 150 euro rientrano anche i lavoratori dipendenti, purché rispettati, in capo al lavoratore, tutti i requisiti previsti dall’art. 18 del menzionato decreto Aiuti ter. In particolare, è richiesto che il lavoratore:
- abbia un contratto in essere nel mese di novembre 2022
- non risulti titolare di pensione, reddito di cittadinanza, NASPI o altra prestazione erogata dall’INPS
- non percepisca il bonus 150 euro busta paga da altro datore di lavoro o come altro tipo di beneficiario (il bonus spetta una sola vola anche in caso di più rapporti di lavoro)
- abbia una retribuzione imponibile riferita al mese di novembre 2022 non superiore a 1.538 euro.
Bonus 150 euro busta paga, la novità per i dipendenti statali
Secondo quanto stabilito dallo stesso art. 18 il beneficio è pagato direttamente dal datore di lavoro in busta paga sulla retribuzione del mese di novembre 2022. Il datore poi recupera il tutto mediante la compensazione nel flusso Uniemens.
Inoltre, per vedersi pagare l’indennità il lavoratore deve presentare all’azienda il modello autocertificazione bonus 150 euro busta paga in cui autodichiara il possesso dei requisiti.
Ed è proprio su questo secondo aspetto che interviene la legge di conversione dello stesso decreto Aiuti ter, escludendo i dipendenti pubblici da tale adempimento. La cosa è resa possibile in quanto lo scambio automatico di informazioni tra INPS e Ministero dell’Economia e Finanze, permetterà di individuare in automatico i lavoratori che hanno i requisiti per avere il contributo.
Dunque, a seguito di tale novità, resta che solo i dipendenti settore privato dovranno presentare l’autocertificazione all’azienda. Senza il modello il datore è legittimato a NON erogare il bonus. Per gli statali tutto sarà, invece, automatico e chi non lo avrà è perché a monte è già stata verificata l’assenza dei requisiti.
I chiarimenti INPS sul requisito reddituale
Con riferimento al requisito reddituale per avere il bonus 150 euro busta paga, è opportuno ricordare anche che l’INPS ha fornito questi importanti chiarimenti:
- il riferimento deve essere alla retribuzione imponibile previdenziale (Circolare n. 116 del 17 ottobre 2022)
- in caso di più rapporti di lavoro, la verifica deve essere fatta in relazione al singolo rapporto di lavoro per il quale si presenta il modello di autocertificazione, quindi, non bisogna fare la somma delle singole retribuzioni derivanti dai diversi rapporti di lavoro (Messaggio n. 4159 del 17 novembre 2022)
- il requisito reddituale è da considerare al netto della tredicesima mensilità, o ratei della stessa, stante la particolare natura di tale mensilità aggiuntiva, laddove l’erogazione avvenga nella competenza del mese di novembre 2022 (Messaggio n. 4159 del 17 novembre 2022).