Si completa il quadro per il bonus 150 euro busta paga. Dopo i primi chiarimenti forniti dall’INPS nella Circolare n. 116 del 17 ottobre 2022, arriva anche il modello ufficiale da consegnare in azienda per vedersi pagare il contributo una tantum.
Ricordiamo che il beneficio spetta agli stessi lavoratori per i quali era previsto il precedente bonus 200 euro (decreto Aiuti). Quindi, tra questi anche i lavoratori dipendenti (privati e pubblici).
Come i 200 euro, anche i 150 euro saranno pagati al dipendente direttamente dal datore di lavoro.
Il datore poi a suo volta recupera l’importo mediante la compensazione nel flusso mensile Uniemens.
I requisiti per il contributo
E’ l’art. 18 del decreto Aiuti ter a disciplinare il bonus 150 euro busta paga. Qui si leggono anche quali devono essere i requisiti per averlo. In dettaglio, il lavoratore:
- deve avere un contratto in essere nel mese di novembre 2022
- non deve risultare titolare di pensione, reddito di cittadinanza, NASPI o altra prestazione erogata dall’INPS
- avere una retribuzione imponibile riferita al mese di novembre 2022 NON superiore a 1.538 euro
- non deve percepire il bonus 150 euro da altro datore di lavoro o come altro tipo di beneficiario (il bonus spetta una sola vola anche in caso di più rapporti di lavoro).
Con riferimento al requisito reddituale, l’INPS nella menzionata Circolare n. 116 del 17 ottobre 2022, ha precisato che il riferimento deve essere all’imponibile previdenziale (quindi, non a quello IRPEF).
Il modello autocertificazione bonus 150 euro busta paga
Lo stesso art. 18 del decreto Aiuti ter, come era previsto anche per il bonus 200 euro, stabilisce che per avere il bonus 150 euro busta paga bisogna consegnare all’azienda un’autocertificazione, in cui il lavoratore autodichiara di possedere i requisiti per avere l’indennità.
Al riguardo, quindi, l’INPS, con il Messaggio n. 3806 del 20 ottobre 2022, ha reso disponibile un fac-simile ufficiale di questo modello. Il modello si trova in allegato 1 (in formato word) a detto messaggio. E’ scaricabile gratuitamente.
Bisognerebbe solo chiarire se, come fatto per il bonus 200 euro, il modello debba essere presentato solo dai dipendenti settore privato o anche da quelli statali.
Detto, ciò, nell’autocertificazione, in dettaglio, il lavoratore, sotto la propria responsabilità dichiara all’azienda di:
- non essere titolare di uno o più trattamenti pensionistici a carico di qualsiasi forma previdenziale obbligatoria, di pensione o assegno sociale, di pensione o assegno per invalidi civili, ciechi e sordomuti, nonché di trattamenti di accompagnamento alla pensione, con decorrenza entro il 1° ottobre 2022
- non essere componente di nucleo familiare beneficiario di Reddito di cittadinanza
- rendere la dichiarazione al solo datore di lavoro che provvederà al pagamento dell’indennità, in quanto consapevole che a ciascun avente diritto l’indennità spetta una sola volta
- che le dichiarazioni rese e i documenti allegati, sotto la mia responsabilità, rispondono a verità
- essere consapevole che, in caso di dichiarazioni non rispondenti a verità, oltre a incorrere nelle sanzioni stabilite dalla legge, l’indennità non spettante sarà recuperata.
Bisogna allegare copia del documento d’identità in corso di validità. Il modulo dell’INPS fa seguito al fac-simile modello autocertificazione busta paga pubblicato da Confedilizia di Firenze.