Di decreto emergenziale in decreto emergenziale. Da 2 anni a questa parte gli italiani sono abituati a interventi del governo con bonus, agevolazioni e indennità a famiglie, lavoratori, imprese e pensionati. Tutti soggetti su cui si è abbattuta prima la grave crisi economica per la pandemia e poi quella relativa al conflitto bellico in Ucraina. Una crisi economica con un incremento del tasso di inflazione da record che forse non ha uguali nella storia, almeno in quella recente. Per trovare una crisi così forte dell’economia italiana e mondiale probabilmente si deve ritornare all’immediato post seconda guerra mondiale.
“Buonasera, sono un pensionato di 70 anni e vivo con mia moglie, a sua volta pensionata che ha 69 anni di età. Le nostre pensioni sono rispettivamente da 780 euro al mese la mia e da 510 euro la sua. Non certo pensioni da capogiro quindi. Ho sentito parlare di un bonus da 150 euro che dovrebbe finire sulla nostra pensione a breve. Volevo delle delucidazioni in merito per capire se ci spettava o no questo ennesimo aiuto da parte del governo. Vi segnalo che entrambi abbiamo già preso il precedente bonus da 200 euro in unica soluzione a luglio. Ci toccherebbe anche questo giusto? Mi hanno detto che i requisiti sono più stringenti però.”
Un nuovo bonus pensioni con il nuovo decreto aiuti
Tutto approvato e quindi in attività, anche se per l’ufficialità definitiva manca la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Parliamo dei bonus 150 euro previsto dal decreto aiuti 3 che il Consiglio dei Ministri ha recentemente approvato.
Nuovi limiti di reddito e platea più circoscritta rispetto al bonus del mese di luglio 202
Disco verde quindi per il nostro lettore che insieme alla moglie probabilmente saranno beneficiari di un nuovo aiuto da parte del governo. Si troveranno infatti con il bonus direttamente nel rateo di pensione. Ma a condizione che il loro reddito personale non superi i 20.000 euro. Il reddito da prendere a riferimento è quello che è stato da poco oggetto delle dichiarazioni dei redditi dei cittadini, cioè quello 2021. Rispetto al bonus da 200 euro quindi, si assottiglia la platea dei beneficiari perché diventa inferiore il reddito da non superare per godere dell’agevolazione. Per il bonus da 200 euro di luglio infatti, il limite di reddito da non superare era fissato alla non indifferente soglia dei 35.000 euro. Adesso è nettamente inferiore e cioè è pari a 20.000 euro. Il che taglia fuori una buona fetta di potenziali beneficiari.
I perché di questo nuovo bonus e via libera a chi è andato in pensione recentemente
La misura con il nuovo limite di reddito nasce quindi per intercettare le situazioni di bisogno più gravi, perché il reddito portato da 35.000 a 20.000 dimostra una specie di inversione di tendenza, con l’erogazione a macchia d’olio o quasi di luglio, che viene di fatto bocciata.